Conoscete la figura di Bernardino Ramazzini?
Bene, per tutti coloro che non conoscono questo medico vissuto nel Seicento c’è appunto la bellissima e interessante RUBRICA STRONARIEDUCA ad uscita mensile per il Giornale di Chieti, la quale vi conferisce tutte le preziose informazioni storico-scientifiche della Medicina.
Egli è nativo di Carpi, del 4 ottobre 1633; l’iniziazione accademica la ebbe presso l’università di Parma, laureandosi in Medicina nel 1659. Dopo un breve periodo di esercizio della professione nel Ducato di Castro (feudo dell’Italia centrale retto dalla famiglia Farnese) fece rientro a Carpi, per lavorare come medico a Modena. Capace e intelligente, nel 1700 ottiene la cattedra di medicina teorica (poi quella pratica invece nel 1708) presso l’università più importante dello scenario medico, Padova. In tutti questi anni il Ramazzini si adoperò nella stesura della sua opera magna, il trattato più importante sulle epidemiologie delle malattie, di come esse si sviluppano e come, in un certo qual modo, evitare che quest’ultime insorgano.
Pertanto nel 1713, proprio a Padova, pubblica il suo De Morbus artificum diatriba, l’opera medica che per circa duecento anni ha segnato il primato di consultazione per la conoscenza delle malattie anche in campo professionale, sul lavoro e sulla prevenzione dei traumi.
L’editio princeps, ossia la prima edizione del trattato, fu ad opera della tipografia editoria Capponi, famosa in quel di Padova. Le sue nozioni e informazioni quali sono pillole d’oro per i tempi che correvano, analizzando addirittura le malattie in campo agricolo e individuando i diversi rischi e traumi ai quali andavano incontro ad esempio gli agricoltori dei campi. L’autore individua il nesso tra ambiente e salute del lavoratore, cercando di modificare i fattori che potrebbero portare ad un incidente sul lavoro.
Allora il mio compito con questo articolo è quello di farvi conoscere chi per primo pronunciò questa frase nel 1711:
“longe præstantius est præservare quam curare”
ossia “prevenire è di gran lunga meglio che curare”, e quante volte oggi abbiamo sentito questa frase!
Bene e grazie a Bernardino Ramazzini che conosciamo per la prima volta la medicina del lavoro, le norme per la prevenzione nei luoghi lavorativi e la nascita della figura del medico del lavoro.
Ramazzini morì il 5 novembre del 1714, all’età di 83 anni, e fu sepolto nella Chiesa Beata Elena di Padova.
Pertanto etimologicamente “prevenzione” vuol dire tutte le azioni con lo scopo di ridurre mortalità, morbilità e sinistri sul posto di lavoro, promuovendo la salutogenesi psico-fisica.
E la prevenzione vertebrale par excellence è la ginnastica medica posturale, arma vincente contro patologie osteoarticolari come osteoporosi e artrosi, nonché ottima cura e mantenimento nelle fasi acute di nevralgie fastidiose, come lombosciatalgie o cervicalgie.
Insomma, cari lettori, prevenzione e mantenimento sono state, sono e saranno sempre i parametri principali della salute e del benessere della nostra colonna vertebrale ma in generale di tutto il nostro organismo.
Io, personalmente, lo ripeto spesso: “Ginocchia al petto e gambe tese in alto un volta al dì e sparisce li fastidio da lì”. Una Strona-filastrocca che per lo meno suona bene.
Al prossimo articolo, bello, simpatico e ricco di aneddoti.
Marco Strona