Rubrica di letteratura a cura di Stefano Maria Simone
Oggi, per la rubrica di letteratura, in occasione del Dantedì,”la Giornata Nazionale dedicata a Dante Alighieri,” vorrei festeggiare il Sommo Poeta in maniera scherzosa, condividendo con voi questo mio componimento giullaresco. Spero di strapparvi una risata.
DANTE, IL POETA PEDANTE
di Stefano Maria Simone
La letteratura insegna tanto,
ecco perché scrivo questo canto
per parlarvi dell’autore
che ne fu lo primo attore.
Non c’è più tempo da sprecare,
or vado a incominciare.
Oggi si festeggia il sommo Dante
che può apparir assai pedante.
Ei scrisse la Commedia,
adagiato su una sedia,
con così tanti canti e versi
da non riuscir più a trattenersi.
Ecco: “tre volumi uniti in unico tomo”
a far l’effetto di “quel ramo del lago di Como”,
sempre pronti a spaventare gli studenti
che a lor lanciano accidenti.
Ma sapete come nasce
una picciola Commedìa in fasce?
Una notte, beatamente addormentato,
da un lungo incubo Dante venne svegliato.
Ebbe un sogno ahimè rivelatore
d’esser diventato peccatore.
Sperduto in una selva
tra questa o quella belva
iniziò il suo cammino
nei tre regni del divino.
Accompagnato da Virgilio, San Bernardo e Beatrice,
ricordate bene che ci dice?
“O da soli o in compagnia
il peccato è proprio un’agonia”.
Viaggiando per lo Inferno, il Paradiso e il Purgatorio
s’accorse che poi non era tutto sto mortorio.
Tra passioni, orrori e animi tormenti
che spesso hanno impegnato gli studenti,
Dante ha lasciato un gran messaggio.
“Ci vuole una dose di coraggio
e la vita sarà bella ad esser vissuta
fin quando la vostra testa non diverrà canuta.
Suvvia, non disperate,
lasciate ogni speranza o voi ch’intrate.”