Io prima di tutto, come mio solito, devo giocoforza introdurre l’articolo con un bel cappello storiografico, poiché come ben sapete la Storia della Medicina è una mia grande passione, anzi la definirei un hobby. Per ragioni di spazio e tempo mi limito solo al cappello storico introduttivo, anche se personalmente cucirei su misura alla narrazione medico-storiografica, come vera e propria ars sutoria, anche un cappotto, maglia e pantalone.
Il famoso ortopedico parigino Ernest-Charles Lasègue (1816 – 1883) si chiedeva sovente “cosa è insomma il reumatismo?” e soleva rispondere ad amici e pazienti: “molto spesso mi sono posto questa domanda, ma allo stato attuale delle nostre conoscenze non sono ancora riuscito a trovare una risposta chiara ed esauriente”. E credo che, personalmente, dopo due secoli e mezzo circa, siamo sempre sullo stesso interrogativo, nonostante i progressi e le innovazioni soprattutto in campo diagnostico.
Lasègue tra l’altro è una personalità importante in ambito della colonna vertebrale poiché è colui che descrisse in modo minuzioso il problema ”sciatica” tanto da ricavarne anche un test eponimo che tutt’oggi viene utilizzato in clinica ortopedica e posturologica per comprendere se il nervo stesso è in sofferenza oppure meno.
Tuttavia a me piace soffermarmi su questa elucubrazione che il Lasègue propose: “fino a tal punto definirei questi disturbi come malattia sentimentale, di cui abbiamo solo sentore, ove umore ed emotività fanno da sfondo, il dolore reumatico è come uno di quegli stati patologici dal suffisso ismo, come nervosismo, erpetismo, isterismo”.
Infatti oggi nella pratica quotidiana riscontriamo numerosi casi in cui tali eventi morbosi, dolorosi diffusi e disseminati un po’ per tutto il nostro corpo, spesso sono oggetto di condizioni emotivo/umorali non positive. Diciamo come se la mente governasse il resto del corpo, o meglio, influisse negativamente sui disagi somatici.
Già in antichità esisteva il termine “reuma” (dal greco ῥευματισμός), appunto che descrive i cosiddetti reumi, ossia i dolori migranti e aspecifici. Il padre della Medicina Ippocrate di Kos intendeva la malattia reumatica solo ed esclusivamente come malattia articolare; oggi invece sappiamo che nella letteratura scientifica, il termine reumatismo può estendersi a numerosi altri distretti corporei e non esclusivamente osteo-articolari.
Gli antichi latini usavano il termine “articulorum passio”, appunto come passione dolorosa, mentre nel Rinascimento “rhéin” inteso come “scorrere di un liquido” ipotesi appunto che avvalora la migrazione algica del reumatismo.
Nella letteratura inglese “rheumatic” apparve intorno al 1300 su un testo di Giovanni da Treviso.
Tuttavia ai giorni nostri l’uso colloquiale di reumatismo assume un sinonimo di dolori ovunque, come quando siamo affetti da uno stato febbrile o di malessere generale. Vi è dunque il reumatismo articolare (diciamo il vero e proprio), il reumatismo da tessuto molle, il r.palindromico, sino al r. cardiaco o cardio-polmonare e renale.
Dunque quanto interessa il sistema posturale il reumatismo e, viceversa, quanto i reumatismi influenzano il sistema posturologico del nostro organismo?
I test di laboratorio (marker reumatici come VES, PCR, Fattore Reumatoide) sono indispensabili per diagnosticare un reumatismo infiammatorio patologico (corroborati da esami clinici diagnostici come Rx, RMN ed emocromo con formula leucocitaria) per poter eseguire successivamente una diagnosi differenziale dal reumatismo da disordine posturale.
Il disordine posturale (postural disease) non prevede analiti ematici sopra i livelli fisiologici e non presenta alterazioni morfologiche agli esami Raggi X tipici di una spondilite anchilosante, artrite reumatoide o psoriaca.
Di seguito i reumatismi infiammatori più comuni: Artrite reumatoide, Spondilite anchilosante, Fibromialgia, LES (Lupus eritematoso sistemico), Cardiopatia reumatica, Febbre reumatica, Polimialgia reumatica, artrite e mialgia, Artrite psoriasica e arterite temporale.
Nei disordini clinici posturali non compaiono i segni e sintomi (semeiotica medica) tipici delle problematiche succitate.
Sia i reumatismi “generali” sia quelli “patologici” comunque vengono trattati con un valido ed efficace impianto terapico posturologico, poiché purtroppo per noi, l’apparato posturale primario, la colonna vertebrale, subirà sempre almeno un risentimento di malessere muscolo-scheletrico che, se non preventivamente trattato, porterà a conseguenze più dolorose.
Pertanto cari lettori diamo importanza alla prevenzione posturale per far sì di allontanare il più possibile l’insorgenza di tali problematiche. E come recita l’aforisma del 1884 del sopra menzionato Lasègue ” i patologi da tempo sono a conoscenza del fatto che la febbre reumatica lambisce le articolazioni, ma morde il cuore”.
Al prossimo articolo, sempre ricco di informazioni e aneddoti stuzzicanti l’intelletto umano.
Buon anno e buona lettura
Dr MARCO STRONA
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