Rapporto squilibrato tra Chieti e l’Università d’Annunzio

Nell’ultimo consiglio comunale teatino, anche se non ha avuto eco sui media, un ordine del giorno presentato dai consiglieri Maurizio Costa, Bruno Di Iorio e Giampiero Riccardo, è stato approvato con voto unanime: impegna il sindaco e la giunta ” a chiedere al Magnifico Rettore le ragioni del ritardo dell’apertura del Palazzetto dei Veneziani”, dopo aver ricordato che il taglio del nastro avvenne nell’ormai lontano 30 ottobre del 2019, per reclamare “il trasferimento definitivo dell’Università Telematica Leonardo Da Vinci e degli uffici amministrativi centrali presso il Palazzetto dei Veneziani”. Nell’ordine del giorno, fatto proprio all’intero consiglio, va messo questo punto nel dovuto rilievo, si sottolinea “come l’Università avendo ricevuto molto  dalla città di Chieti avrebbe dovuto restituire qualcosa all’intera collettività”. In attesa che il sindaco Ferrara e la sua giunta diano seguito all’impegno assunto nei confronti dell’intero consiglio comunale, possiamo intanto annunciare che il trasferimento della Leonardo Da Vinci da Torrevecchia a Chieti a questo punto è in attesa solo del via libera del Senato Accademico, chiamato a ratificare l’accordo già preso, come ci risulta,  tra il Rettore e i vertici dell’ateneo telematico.  Tutto questo però non allontana la brutta sensazione che nasce dal comportamento della d’Annunzio nei confronti della città dove è nata, fatta di impegni prima presi e poi disattesi, come quello relativo al futuro dell’ex ospedale militare. L’ateneo si era impegnato a intervenire con proprie strutture, salvo poi ritirarsi, come ha fatto anche per l’acquisizione, per il museo Universitario, della palazzina ex Gil. Argomenti questi che sindaco e i suoi collaboratori che governano la città farebbero davvero bene ad affrontare, per far tornare in giusto equilibrio il rapporto tra la d’Annunzio e Chieti che negli anni è stato sempre più penalizzante per la nostra città. Attendiamo fiduciosi…

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