Nel sesto appuntamento della rubrica dedicata agli appassionati di cinema, questa settimana Carmen fa un passo indietro….di 65 milioni di anni!
Siamo arrivati al terzo capitolo della trilogia di Jurassic World iniziata nel 2015, costola del genio “spielbergiano” di Jurassic Park .
Dopo che Jurassic World: Il regno distrutto era stato diretto da J.A. Bayona, la regia torna a Colin Trevorrow, sotto la supervisione di Steven Spielberg, qui in veste di produttore.
Isla Nublarè oramai distrutta. I dinosauri smetteranno di essere dei pupazzi animati, valicheranno le reti del parco divertimenti…e della stupidità umana. Vagheranno in cerca del loro spazio nel mondo.Ma non siamo più nel Mesozoico. Ora lì fuori c’è l’uomo.
E come accade anche nelle migliori famiglie, la convivenza non è sempre facile da gestire (!)
Anche in questo terzo appuntamento ritroveremo Chris Pratt, Bryce Dallas-Howard e Omar Sy, protagonisti degli ultimi capitoli, ma i nostalgici della saga potranno esultare nel rivedere Laura Derne Sam Neil nei panni dei paleontologi Ellie Sattler e Alan Grant, che nel 1993,insieme a noi, con le bocchespalancate e gli occhicarichi di meraviglia, ammirarono per la prima volta le creature più temibili della storia.
Quest’ultima “era” della storia cinematografica inaugurata da Steven Spielberg è ovviamente figlia del nostro tempo, costellata di effetti visivi sorprendenti e ritmi incalzantie, per i più “esperti”, oltre a Velociraptor e Tirannosauri ci si imbatterà anche in nuovi esemplari mai visti prima.
La ricostruzione digitale mostra tutta la sua potenza “evolutiva”, rendendo quasi reale il prodotto della scellerata ricostruzione genetica.
Non sempre però il nuovo sorpassa il vecchio. I volti piacenti di Owen Grady e Claire Dearing, le fughe in moto ed in tacchi a spillo, cadranno in ombra rispetto ai profili cervellotici ed ironici dei due scienziati con cui abbiamo mosso i primi passi nella fantastica preistoria cinematografica. Non c’è bisogno di “sovracaratterizzarli”. Sanno cosa fare e come muoversi. Non a caso li ritroviamo dopo quasi 30 anni. C’è ancora bisogno di loro. Per domare i dinosauri… e gli spettatori.
Il gap non è solo generazionale, ma anche sostanziale. La stessa Dern ha raccontato che nel 1993 insieme al regista Steven Spielberg avevano deciso di portare sul grande schermo il personaggio di Ellie Sattler affinchè rappresentasse una nuova figura femminile, non più debole e indifesa ma, al contrario, forte e determinata. Una nuova immagine dell’eroina, protagonista risolutiva al pari degli uomini e non più donna in pericolo da salvare. “Ero consapevole – ha detto l’attrice – che io e Steven stavamo creando un personaggio insolito per un film d’azione”.
Spielberg ci ha regalato il mai visto. Qui ce lo si aspetta.
Per tenere alta l’asticella dello stupore bisogna creare sovrabbondanza,che però in uno scenario apocalittico non sempre guasta.
Appaghiamo il bambino che è in noi. Facciamolo però con la consapevolezza dall’adulto.
Chiediamoci chi è il vero intruso. Chi punta davvero al dominio. Non è forse l’uomo a creare il caos? Preso dalla continua smania della conquista si maschera da scienziato, filantropo, progressista, generando mostri…sociali ed ambientali.
Il diverso non è visto come confronto, ma un nemico da domare. L’ambiente non è terra,ma spazio da occupare.Costruiamo per distruggere.
La potenza di questi giganti è la dimostrazione che c’è un limite da non oltrepassare.
“Dio crea i dinosauri. Dio distrugge i dinosauri. Dio crea l’uomo. L’uomo distrugge dio. L’uomo crea i dinosauri.” (JEFF GOLDBLUM – Ian Malcolm – Jurassic Park)
Torniamo uomini “umani”.
Ma intanto…regaliamoci di nuovo la meraviglia. I dinosauri sono tornati!
E si sa…se ne vedete uno, restate fermi…in sala! Dal 2 giugno.