Il soprannome è “the butcher”, il macellaio, non solo per aver lavorato nel reparto macelleria di un supermercato, ma perché (soprattutto) picchia forte. Romano del quartiere di San Giovanni, 24 anni, Pietro Rossetti (che dice con orgoglio di aver frequentato la scuola media “Pascoli” dove è stato studente Francesco Totti) è l’avversario di Emanuele Cavallucci per il titolo italiano dei pesi welter. L’incontro è in programma domani sera, sabato, sul ring allestito al Palagems della Capitale. Davide Buccioni è l’organizzatore della ricca riunione pugilistica.
Dieci anni di differenza quanto ad età e soprattutto caratteristiche che ne fanno davvero un osso duro per il teatino Emanuele Cavallucci che però è un combattente nato, un irriducibile, uno che non teme nulla e nessuno. Si rende conto, il nostro pugile, delle difficoltà del match ma è deciso, decisissimo a riportare nella sua Chieti il titolo che ha già conquistato nel marso 2019 battendo per ko alla quinta ripresa Nicola Cristofori. Dopo averlo perduto, Emanuele ha provato a riprenderselo contro il giovane cremonese Nicholas Esposito un anno e mezzo fa, assalto fallito. Domani nuovo tentativo. “Affronto un picchiatore nato – le parole di Emanuele – forte fisicamente, io sono un pugile più tecnico, ma non mi spaventa l’idea di un lungo e duro corpo a corpo. Può essere il mio ultimo combattimento? Non lo so e non m’importa, adesso penso solo a dare il massimo nell’incontro di sabato a Roma. E aggiungo che se le cose dovessero andare in un certo modo, il 17 dicembre tornerò sul ring a Chieti”. E’ un grande, Emanuele, per il coraggio che ne ha contraddistinto la carriera. Ha anche un legame profondissimo con la sua città. Si chiama teatinità, l’orgoglio dell’appartenenza. A prescindere dall’esito, sappiamo che darà tutto. Ed è quello che conta.