“In merito alle notizie apparse sulla stampa le attività delle commissioni consiliari, è necessario fare chiarezza e ristabilire la verità dei fatti. Ci troviamo di fronte a una vera e propria schizofrenia politica da parte della minoranza: da un lato ci chiedono di convocare le commissioni, dall’altro, quando le convochiamo, scelgono di non presentarsi, salvo poi accusarci di non rispettare le regole. È accaduto proprio ieri, con la Commissione Cultura, la cui convocazione era stata richiesta dalla minoranza per la designazione del nuovo presidente: nonostante ciò, nessuno dei consiglieri di opposizione si è presentato”, dice il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo.
“Non solo. Sempre ieri, nel pomeriggio, in seguito alla richiesta istituzionale del Presidente del Consiglio, alla vicepresidente Emma Letta di convocare, come previsto dal regolamento, una riunione della Commissione per approvare almeno la delibera sul rendiconto consolidato dell’esercizio 2024, l’unica risposta ricevuta è stata l’annuncio delle sue dimissioni: un atto che, peraltro, in cinque anni di mandato, rappresenta la sua unica comunicazione ufficiale con l’Ufficio di presidenza. È evidente, prosegue Febo, che siamo di fronte a un gesto che dimostra scarsa conoscenza delle regole che pure si invocano pubblicamente e anche scarsa responsabilità politica, visto che si trattava di un passaggio necessario al processo di risanamento della città che l’Amministrazione attuale sta portando avanti fra mille difficoltà e anche scaramucce di chi dovrebbe sentirsi coinvolto dall’esigenza di risanare la città dove è stato eletto. A riprova di questo fatto, anche con la convocazione dell’Ufficio di presidenza abbiamo avuto problemi, perché il membro di minoranza ci ha scritto che non sarebbe venuto per impegni altri. Allora, qual è la strategia: che le regole valgono solo per la maggioranza?
Quanto alle accuse di portare in Consiglio deliberazioni non passate in Commissione: non ci risulta che ciò sia mai avvenuto. Se la minoranza è in grado di indicare un solo episodio in cui il regolamento sia stato violato, siamo pronti ad ammettere eventuali errori. In caso contrario, non possiamo che prendere atto di una narrazione costruita su bugie gratuite, a danno del lavoro del Consiglio e della credibilità delle istituzioni cittadine.
Il mio ruolo – conclude Febo – è quello di garantire il corretto funzionamento degli organi consiliari e il rispetto del regolamento, non certo di alimentare scontri sterili. Tuttavia, quando il rispetto dovuto alle istituzioni viene messo in discussione in modo strumentale, è doveroso intervenire con fermezza e, se necessario, assumere le decisioni conseguenti a tutela dell’istituzione stessa”.
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