STEFANO MARIA SIMONE
AMARYLLIS
LACRIME DI PASSIONE
Prefazione di MASSIMO PASQUALONE
Copertina di TIZIANO VIANI
Alla delicata Amaryllis,
splendida fanciulla
che mi guida nelle notti in tempesta
dedico una raccolta,
grande parte del mio cuore.
S.M.S
PREFAZIONE DI MASSIMO PASQUALONE
Mi accosto alle pagine che seguono con molta attenzione ermeneutica, curioso di sapere come un giovane così talentuoso riesca a dire il tempo dell’amore e del dolore, che quasi sempre coincidono, con una cifra stilistica già possente ed al contempo matura.
Stefano Maria Simone, in questa plaquette, si mostra entronauta e palombaro dello spirito, per utilizzare una definizione cara ad Ungaretti e con un verso franto ed efficace ci dice il qui ed ora delle sue emozioni.
Ascoltiamo il manifesto della sua poetica:
Piango
nella triste notte dei sospiri;
lentamente
sussurro il tuo nome,
una musica
dolce e soave
per un cuore
ormai stanco di soffrire.
Perso nella fitta nebbia,
ti cerco
tra i mille lamenti
della mia anima
dispersa
nell’immenso mare della tristezza.
Sono versi ossimorici, dove le sensazioni entrano in contrasto tra loro e si fanno sinestesia, dove la sofferenza per un amore che definire contrastato è poco, si fa verso, parola poetica, poesia.
Alla sua prima prova poetica Stefano Maria Simone è davvero una gradita sorpresa.
Ecco la dolce musa dalle nere chiome.
Piccola,
furba,
scruta la bontà,
nascosta
negli angoli bui di una grande città.
1
I suoi capelli,
lunghi fino alla schiena,
sono neri come lo scuro ebano
che regna sovrano su un alto monte.
Lisci, delicati, soffici come la seta
lenti
scivolano tra le sue morbide dita
quando la notte
ansimando avanza
nel momento in cui sovrasta
le ultime ore del giorno.
2
Lei è Amaryllis,
un dolce melodia
distinta
nell’infernale fracasso.
3
Brilla il mio cuore
al solo tuo pensiero.
Oh delicata Amaryllis,
un dolce sogno
mi scivola sugli occhi,
delicatamente
innamora le mie pallide pupille
colorandole
di un azzurro così intenso
da scolorire
l’immenso mare della passione
4
L’infinito universo,
celato da una maschera di cristallo,
vede il tuo volto
tra i mille sospiri di un sincero amore.
5
Amaryllis,
un sussurro delicato
tra le onde del mare.
6
L’ebano scuro,
luccica nel buio
scrosciando infinito
nel fluente fiume
dei tuoi neri capelli.
7
Amaryllis mia adorata,
i tuoi scuri occhi
brillanti e delicati
mi mostrano il cammino
come un faro
nella buia notte.
8
Sorriso di astri,
sfavillante e magnifico,
incanti il mio cuore
perso
nella dolce foschia dell’amore.
9
Cullato dal sonno,
dormo
sognando due nere ossidiane
splendide,
misteriose
che nel notturno buio
risaltano
gioielli della madre luna.
10
Guarda il mio cuore,
fanne ciò che vuoi,
portalo al lontano tramonto
dove saprai
che già t’appartiene.
11
Scrivi il mio nome sulla spiaggia,
resta
affinchè il mare,
tempesta di ricordi,
non lo disgreghi
come un delicato cristallo.
12
Dove sei
quando le onde della passione
s’infrangono violente
sulla mia anima?
13
Lentamente
nell’oscurità della notte infinita,
dolci parole
riecheggiano nel mio cuore:
“T’amo tra le stelle del mattino,
fidate luci nel cammino”.
14
Dov’è il mio cuore
se la tua anima si nasconde in esso?
15
Perso nella violenta tempesta,
penso al tuo nome,
unica certezza
in questa densa oscurità.
16
Dimentico il tuo viso
tra i lenti sguardi dell’amore.
17
Nebbia fitta separa i nostri cuori,
il mio
semplicemente innamorato
ti cerca
brancolando nel buio
del tuo ormai spento sguardo.
Cieco,
privo di lucidità
annega
nell’oscuro mare della tristezza
perdendosi
nelle mille riflessioni
del freddo amore.
Il tuo,
ormai sbiadito
stancamente si allontana
ferito da una freccia
impregnata di tristezza.
18
Lentamente,
la delicata Amaryllis si allontana
dalle innamorate mie pupille
come una stella
che distaccandosi dal cielo
cade
scavando immensi crateri
di mancanze infinite.
19
Maledetta nebbia,
allontanati dalla delicata Amaryllis!
Non soffocarla
con la tua oscura perfidia
che lentamente
divora il suo animo puro
rendendolo secco,
grigio,
ricco di amarezza,
privo di conforto
come un’anima spenta
bagnata dalle lacrime lucenti della luna.
20
Oh Amaryllis,
delicata fanciulla,
mi manca il tuo sorriso
luminoso,
scintillante
come il più grande
tra gli astri del cielo.
Cerco il tuo sguardo
tra mille occhi
sbiaditi dal sole.
Meravigliosa,
delicata
come petali
del puro fiore
Amaryllis.
21
Piango
nella triste notte dei sospiri;
lentamente
sussurro il tuo nome,
una musica
dolce e soave
per un cuore
ormai stanco di soffrire.
Perso nella fitta nebbia,
ti cerco
tra i mille lamenti
della mia anima
dispersa
nell’immenso mare della tristezza.
22
Sospiro nel buio
tra le immense
onde del mare.
Oh Amaryllis,
sono sperduto
tra i tuoi lucenti e scuri
occhi d’ossidiana
innamorato della luce
che eternamente emani.
23
Triste,
sotto questo sole di rame,
osservo il mare
ormai colmo delle mie lacrime.
La delicata Amaryllis
torna nel mio cuore
come una rondine al suo nido,
fluttuando morbidamente
nella flebile aria notturna.
24
Amaryllis,
una semplice parola
illuminata dal mare.
Un solo grande nome,
splendido e brillante
tra gli altri
insignificanti e rozzi.
Pura,
raffinata
come un dolce fiore
baciato
dai lunghi raggi del sole.
25
Mai più
i miei occhi
incontreranno
un così incantevole sguardo
sperduto ormai
sull’isola dei ricordi
dimenticati
come un lontano naufrago
perso
tra le onde del dolore
rassegnato
ad un prossimo destino.
26
Si spegne
tra lunghi sospiri
il mio amore
prima eterno
ora mortale.
27
Crolla
tra le lacrime
il faro dell’amore
sommerso dalle onde
di una precedente passione.
28
Lacrime di passione
compaiono
tra le flebili pieghe degli occhi miei
tristi e malinconici.
Lentamente cadono
sfociando nel lago
dove i sentimenti ormai dimenticati
si seccano
scivolando nello scuro abisso della passione.
29
Si libera
il mio cuore
tra i molti pensieri della notte,
grandi sospiri
in un unico sogno.
30
Oh Amaryllis,
dolce fanciulla,
non posso più guardare
la tua lucente delicatezza.
Lacrime di pianto
mi bagnano gli occhi
alla sola tua vista.
Tristi,
afflitti,
divengono ciechi
sbiadendo le innamorate mie pupille.
Brancolo nel buio
guidato solo
dalla tua magica voce.
Cado,
nel profondo baratro
della tristezza infinita.
Lentamente,
il mio cuore sospira
dicendo:”Ahimè così triste,
troppo lontana dalla mente”.
Perdonami delicato petalo
se il mio dolore
mi spegne l’animo
imprigionandomi
sotto un’opprimente campana di vetro.
Eccomi,
gocce di cera
percorrono le mie calde guance
sciogliendo
il mio già triste sorriso.
Corvo della notte
prendi il mio cuore,
sotterralo nel buio eterno
affinchè il mio corpo
non muoia dal dolore.
31
Oh delicata Amaryllis,
dolce fanciulla
fatta di puro cristallo
ormai
con meditazioni immense
l’amore che mi stravolge il cuore
diviene brillante amicizia
vera,
sincera,
immortale,
infinita
come la dolce luce
che proviene dai tuoi grandi occhi
di delicata Amaryllis.
32
Dolce Amaryllis,
sussurrami il tuo nome
così che io possa scriverlo,
pronunciarlo,
leggerlo,
sentirlo
come una volta.
Adesso è familiare,
Amaryllis,
la mia cara amica
della poesia dimenticata.
33
Oh Amaryllis,
è questo ciò che scrivo,
una nuova poesia
per un sentimento ancor più grande.
Esso ci lega,
è l’amicizia
ormai consolidata e mai dimenticata.
RINGRAZIAMENTI
Dedico questa mia prima raccolta a tutte quelle persone che nel corso degli anni mi hanno sostenuto e non hanno mai smesso di credere in me. Alla maestra Gina, grande paladina nei periodi bui. Al professor Viani, mentore nel vasto mare della conoscenza, senza il quale tutto questo non si sarebbe realizzato. Alla professoressa Zulli che mi ha insegnato il vero significato di fare poesia e soprattutto come convivere con essa. Alla professoressa Martino che in tutti questi anni è stata un faro nella tempesta della vita. Alla professoressa Cifani, dalla quale ho imparato ad assaporare la letteratura a piccole dosi.