Inaccettabili polemiche sulla solidarietà

Dispiace rilevarlo, ma la polemica nata a Chieti per la presenza di volontari provenienti da Padova, che si sono impegnati presso il locale Palacus a vaccinare la popolazione anziana, innescata dall’associazione che raccoglie volontari locali è, nel miglior giudizio che si voglia dare, una pesante caduta quantomeno di stile. Intanto in momenti gravi come quello che stiamo attraversando la solidarietà non può e non deve avere confini, come non l’ha avuta mai in altre situazioni di gravi eventi che hanno visto coinvolgere sui luoghi della emergenza volontari provenienti da ogni luogo, senza che nessuno si sia mai sognato di vedere da dove arrivarono e chiedere la loro residenza. Medici e volontari padovani hanno portato la loro organizzazione e la loro capacità a Chieti, per un periodo limitato di tempo, ed hanno dato prova di grande professionalità. Nessun dubbio che anche i volontari locali siano bravi ed efficienti, e che hanno sempre risposto agli appelli, ma chi ha deciso di siglare quel comunicato di protesta dovrebbe capire che ha offeso il principio base della mano tesa che deve animare chi si mette a disposizione del prossimo in difficoltà. Leggere discriminazione nella presenza dei padovani a Chieti è semplicemente sconcertante ed anche irricevibile da un mondo che per sua scelta originale ha le mani tese per abbracciare tutti nei momenti in cui occorre, senza limiti geografici e meno che meno di appartenenza. Rendo anche noto che, per situazione legata alla mia età, sono stato tra quelli che ha ricevuto al Palacus il vaccino, proprio da coloro che hanno operato in quella struttura. Ho trovato organizzazione perfetta, per cortesia, capacità e assistenza: di questo credo che vada ringraziata la squadra che ha fatto più di 500 chilometri per venire a Chieti non certo per divertirsi. C’è da ringraziare tutti  ed anche scusarsi per questa pagina che, davvero, sarebbe stato assai meglio non scrivere.

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