Pioggia battente, freddo e una sconfitta che fa male. All’esordio di Massimo Silva sulla panchina neroverde, il Chieti cade in casa 1-2 contro il fanalino di coda Castelfidardo, al termine di una gara povera di lucidità e concretezza. Un pomeriggio da dimenticare, che ha visto la squadra cedere dopo un buon avvio e il pubblico esplodere in una dura contestazione al triplice fischio. Il Chieti parte con determinazione ma spreca subito l’occasione per sbloccare il risultato: al 15’ Vuthaj si presenta dal dischetto ma si fa ipnotizzare da Osama, che devia in corner. Pochi istanti dopo Ceccarelli ci prova su punizione, ma ancora il portiere ospite risponde presente. Il vantaggio arriva comunque al 25’, quando De Luca svetta su calcio d’angolo e di testa firma l’1-0 tra gli applausi dell’Angelini. La gioia però dura poco: al 40’ il Castelfidardo approfitta di un rimpallo in area e pareggia con Abagnale, riportando la sfida in equilibrio prima dell’intervallo. Nella ripresa i neroverdi appaiono stanchi e imprecisi. Il campo pesante e la pioggia incessante complicano il gioco, ma sono soprattutto le indecisioni a penalizzare la squadra. Al 35’ arriva la beffa: Morais trova una splendida girata che batte Mercollelli e consegna ai marchigiani la loro prima vittoria stagionale. Il Chieti non riesce più a reagire, apparendo confuso e vulnerabile anche sul piano mentale. Al fischio finale esplode la rabbia dei tifosi teatini, che, usciti dallo stadio prima della fine del match, si radunano numerosi davanti ai cancelli per contestare squadra, dirigenti e società. Nel concitato dopopartita il presidente Giuseppe Gianni Di Labio si è avvicinato ai cancelli accogliendo la richiesta dei contestatori di parlare della situazione delicata, ammettendo pubblicamente che gli stipendi di settembre non sono ancora stati saldati, ma garantendo che verranno pagati entro martedì. Parole che, più che rassicurare i tifosi, hanno confermato il momento di difficoltà anche sul piano societario. Il presidente Di Labio si è anche detto molto deluso dalle ultime prestazioni dei atletiche e che non esclude per il futuro, di ricorrere alla squadra juniores. Quando gli animi sembravano ormai calmi e la situazione sembrava tornata alla normalità: Vuthaj, autore del rigore fallito, ha avuto un acceso diverbio con un gruppo di tifosi. La situazione è rientrata grazie all’intervento di alcuni compagni e di altri tifosi presenti, che hanno calmato gli animi evitando ulteriori strascichi. Una giornata grigia, dentro e fuori dal campo, che fotografa un Chieti in piena tempesta, alla ricerca di equilibrio e serenità. 🎙️ Silva: “Ci vuole consapevolezza, non solo lavoro” A fine gara mister Massimo Silva, al debutto ufficiale, non nasconde la delusione ma prova a mantenere la lucidità: “Perdi in casa con l’ultima in classifica, ma non è più la squadra di due mesi fa. Dopo il primo tempo pensavo di poter vincere con largo margine, invece il calcio è così: loro hanno fatto due tiri e due gol. Bisogna stare zitti e lavorare.” Sul doppio volto visto in campo, l’allenatore spiega: “Nel primo tempo abbiamo creato tanto e meritavamo di più, poi siamo calati e la partita si è complicata. Troppe occasioni sprecate, e in Serie D questo lo paghi.” Riguardo alle parole del presidente Di Labio, che nel post-partita non ha escluso decisioni forti e l’utilizzo della formazione Juniores, Silva risponde con equilibrio: “Capisco la delusione e la rabbia dei tifosi, ma la squadra deve prendersi le proprie responsabilità. Bisogna lottare, restare uniti e consapevoli di poter fare di più. Non basta lavorare: serve convinzione, mentalità e anche una crescita fisica e atletica.” Uno sguardo infine alla classifica, che vede il Chieti scivolare in zona playout: “In questo momento serve umiltà e tranquillità. La qualità c’è, ma va dimostrata. Se non arrivano i risultati, ci cacceranno tutti, ma non bisogna mai mollare.” Parole oneste, che fotografano la realtà di un Chieti in cerca d’identità e di punti, chiamato a reagire subito per dare senso al nuovo corso tecnico.
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