WWF e Legambiente in difesa di Punta Aderci e della sua Riserva

É fissata la prossima settimana dinanzi al TAR Abruzzo di Pescara la discussione del ricorso proposto dalla O.A.S.I. (Associazione Occupazione, Ambiente, Sviluppo Industriale) per l’annullamento della delibera della Giunta del Comune di Vasto che ha riportato da 4 a 5 i componenti del Comitato di Gestione della Riserva Naturale Punta Aderci. Ferma e articolata la risposta di WWF Italia e Legambiente attraverso l’avv. Francesco Paolo Febbo che, nell’atto di intervento “ad opponendum”, mette in luce gli interessi di parte alla base del ricorso.  Filomena Ricci, delegata regionale del WWF, e Giuseppe Di Marco, Presidente regionale di Legambiente, si chiedono per quale motivo l’Associazione O.A.S.I., che per sua stessa definizione e ammissione nasce per perorare interessi di natura industriale, dovrebbe ingerire nella guida di quella che è una delle aree naturali protette più pregiate del Medio Adriatico che, insieme al Sito Natura 2000 che la contiene, conserva un ambiente con flora, fauna e habitat unici, meritevoli di importanti riconoscimenti e tutele di tenore sovranazionale.   Dichiara l’avv. Febbo: “Appare evidente il conflitto tra le finalità dell’Associazione O.A.S.I. e la natura del sito stesso. Un vizio che risulta del tutto invalidante, nonostante la paventata pretesa di rappresentare un non meglio definito interesse pubblico da parte dei ricorrenti”.  Scendendo nel merito, il legale sottolinea come, nelle contingenze, l’opposizione alla nuova nomina al quinto membro nel Comitato sembra nascondere il tentativo di paralizzare il funzionamento del Comitato stesso che, con una gestione paritetica a 4 membri, incorrerebbe in chiare difficoltà per un’eventuale deliberazione a maggioranza.   Ad avallo di tale prospettiva non può essere sottaciuta la proposta dell’Associazione O.A.S.I. al Comune di Vasto del marzo 2021 di nominare un proprio rappresentante nel Comitato di Gestione della Riserva: l’accoglimento di detta richiesta avrebbe, infatti, paradossalmente legittimato una situazione pressoché identica a quella che oggi viene contestata con il ricorso. E d’altra parte, inserire dei portatori di interessi particolari, quali quelli industriali, rischierebbe di inficiare, in una più ampia ottica, la coerenza e la fluidità delle scelte di disinteressata tutela che una riserva naturale è chiamata a garantire. Alla luce di tutto ciò traspare dunque chiara ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste la pretestuosità dell’azione legale promossa dall’Associazione O.A.S.I.: da tali presupposti giunge netta la sensazione di essere in presenza dell’ennesima invasione di campo da parte degli industriali che peraltro non trova alcun riscontro né in leggi nazionali né in leggi regionali sulla gestione di aree naturali protette. Con i portatori di interessi particolari va sicuramente garantito il confronto, come è stato fatto e si continuerà a fare, ma nelle forme appropriate senza forzature di nessun genere.

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