Un anno fa ci lasciava Don Stefano Buccione, il ricordo de Il Giornale di Chieti

“La santità non è un lusso per pochi: tutti sono chiamati a essere santi”, diceva Madre Teresa di Calcutta, parlando di una certezza che dovrebbe guidare la vita di ogni cristiano, nell’amore verso Dio e verso chi lo circonda. Eppure si rimane sempre meravigliati di fronte a uomini straordinari, che nella loro semplicità e quotidianità hanno saputo infondere in tutti coloro che incontravano il seme luminoso dell’amore divino, una presenza operosa piena di pace e gioia autentiche, ma sempre profondamente intrisa di vicinanza e umanità.

Un anno fa ci ha lasciati Don Stefano Buccione, un uomo e sacerdote dallo sguardo luminoso e profondo che aveva il dono di “accarezzare” chi lo incontrava, di condividerne le sofferenze e le gioie con vicinanza profonda, senza risparmiarsi ma con totale generosità e amore, e vivendo con tutta la sua anima la missione che aveva accolto. In tutti questi anni è stato illuminante ma al tempo stesso disarmante vedere con quanta profonda radicalità e convinzione un uomo, sacerdote e missionario, fratello, amico abbia potuto mostrare, con l’esempio concreto e umile, cosa significasse vivere una vita continuamente improntata alla ricerca dell’Amore divino, e al continuo servizio verso tutti coloro che ha incontrato, facendo risplendere il lato umano più vero e autentico, gentile e sensibile, in grado di essere una guida e un conforto per chiunque lo abbia conosciuto. Ai giovani si rivolse, in particolare, ricordando loro di “aspirare ai Carismi più grandi, non accontentandosi di sopravvivere, di scivolare sui giorni schivando i problemi, ma vivendo intensamente la vita fondandola sull’unica roccia sicura che è l’Amore di Dio”.

Ed è stato così che un anno fa, il giorno dell’ultimo saluto, S.E. Monsignor Bruno Forte poté dire serenamente che “Don Stefano era pronto all’incontro con il Signore”. La sua vita, il suo esempio, il suo intenso desiderio di guardare in Alto, profondamente grato per un’esistenza vissuta in pienezza, in cui gli sbagli e le sofferenze che feriscono l’uomo sono stati solo l’inizio di una storia di santità, grazie al perdono e alla misericordia divina, difficilmente potranno essere dimenticati, continuando ad illuminare ed ispirare il cammino di amore e di fede profonda della nostra comunità.

Previous Story

L’Archivio di Stato di Chieti apre le sue porte per un evento dedicato al secondo dopoguerra

Next Story

A San Giovanni Teatino è in arrivo la Comunità energetica rinnovabile

Ultime notizie da Blog

Latest in Music

About us

One thousand years ago, superstition and the sword ruled. It was a time of darkness. It was a world of fear. It was the age of gargoyles. Stone by day, warriors by night, we were betrayed by the humans we had sworn to protect, frozen in stone by a magic spell for a thousand years.

Now, here in Manhattan, the spell is broken, and we live again! We are defenders of the night! We are Gargoyles! Scout troop short a child, Khrushchev’s due at Idelwyld… Car 54, where are you? Harlem that’s backed up.

Authors

Newsletter

© COPYRIGHT 2023 – IL GIORNALE DI CHIETI.
PIAZZALE MARCONI N.69 – 66100 CHIETI
ILGIORNALEDICHIETI@GMAIL.COM | C.F. 93062690693.


Deprecated: Non-static method snwp_Show::fake_wp_footer() should not be called statically in /home/hkagijcn/public_html/nuovo/wp-includes/class-wp-hook.php on line 308