Tassa sulle insegne, è scattata la riscossione

In questi giorni la Ica Srl, gestore di alcune riscossioni per conto del Comune di Chieti,  sta inviando agli esercenti la richiesta dei canoni per le insegne commerciali delle attività, che l’Ente negli anni scorsi ha stabilito, ma non ha mai provveduto a incassare. “Si tratta di quote relative al 2021, dovute in base a regole stabilite non da questa Amministrazione, che ha provveduto solo a una lievissima attualizzazione degli importi, in linea con quanto richiesto dal piano di riequilibrio economico e finanziario dell’Ente – chiariscono il sindaco Diego Ferrara e gli assessori Tiziana Della Penna e Manuel Pantalone – Una premessa doverosa, perché succede, come sta accadendo anche per altre spettanze, nello specifico, i passi carrabili di cui è sempre Ica che si occupa della riscossione, che per diversi anni il Comune o chi per esso, non abbia fatto il censimento degli utenti o lo abbia fatto in maniera incompleta e non rispondente, di conseguenza non ha richiesto le spettanze che pure aveva fissato quando ha regolamentato la materia delle insegne luminos, fisse e mobili che insistono sul suolo pubblico cittadino. Questa attività è prevista da molti anni dal Regolamento del Comune e che, dunque, non abbiamo deciso noi, è naturalmente ripresa e a fronte dei nuovi censimenti che il soggetto gestore sta facendo per il 2021, così l’utenza a cui il Comune non aveva chiesto per anni spettanze, ha ricevuto oggi richieste che sarebbero dovute partire anche nelle annualità pregresse e se ciò fosse accaduto, oggi non staremmo qui a parlare di questa situazione. Per sostenere le categorie commerciali stiamo facendo davvero tutto quello che rientra nelle competenze del Comune, per questo riteniamo che debbano essere ricercate le responsabilità della situazione che si sta verificando e le motivazioni che hanno portato al mancato recapito delle spettanze. Quanto agli invii di questi giorni, non possiamo fare altro che prendere atto, dovendo applicare normative vigenti, ma siamo certi che il gestore del servizio metterà a disposizione degli utenti tutti gli strumenti necessari per potersi mettere in regola e anche per far pesare il meno possibile tali importi. Dal nostro canto ribadiamo lo sconcerto per l’inerzia trovata e chiedere a chi gestisce il servizio che non si verifichino più situazioni simili, che si trasformano in un onere per chi paga, ma che lo rappresentano anche per l’Ente che per anni è rimasto privo di queste entrate, sebbene fossero previste dal bilancio”.

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