Sognare per volare alto, oltre le aspettative degli altri

Immaginate di essere Sofia (o comunque la vogliate chiamare, dato che il suo è solo un nome di fantasia), una giovane ragazza che torna a casa con un peso nel cuore: il suo voto in latino, un misero sette. A prima vista, potrebbe sembrare una preoccupazione insignificante, ma dietro quel numero c’è molto di più: il giudizio di un padre che non sa riconoscere altro che la perfezione. Ogni volta che Sofia ottiene un voto inferiore a otto, il silenzio che cala in casa è pesante, s’innalza un muro che la separa da chi dovrebbe essere il suo punto di riferimento. Quando, invece, i risultati sono “migliori”, la risposta di suo padre è sempre la stessa: un laconico “è il tuo dovere”. Senza mai un cenno di apprezzamento.
Sofia si sente soffocata da un sistema di aspettative che non le lascia spazio. Non vuole che il suo valore venga ridotto a un numero, che la sua passione per lo studio venga confusa con un bisogno di approvazione. Lei studia per crescere, per imparare, per diventare una persona migliore, non per ricevere una medaglia che qualcuno le potrebbe appendere al collo. Eppure, non può fare a meno di sentirsi ferita quando i suoi sforzi vengono ignorati, quando le sue conquiste non sono mai abbastanza.
A tutti i genitori che leggono: forse i vostri figli non diventeranno dottori o scienziati come avreste voluto, ma la vera misura di una persona non si trova solo nei risultati accademici. Forse saranno calciatori, ballerini, artisti, ma se anche molto più semplicemente svolgeranno un lavoro di minor prestigio, il loro valore non sarà identificabile col mestiere che si troveranno a fare, perché esso risiede nella passione e nell’impegno che metteranno nelle cose.
Molti giovani potrebbero scoprire il loro cammino in mondi che non sono considerati “prestigiosi” dal mondo adulto: un ragazzo che sogni un futuro da calciatore o da cantante o che aspiri al successo nel mondo dell’arte in generale, potrebbe non avere la certezza di un immediato e duraturo riscontro né godere della stessa sicurezza economica di un professionista a tutto tondo. Ma la sua passione, la sua dedizione, e la sua capacità di vivere appieno ciò per cui lotta, intanto lo rendono straordinario a modo suo e poi potranno renderlo altrettanto straordinario a modo degli altri. E se anche la via dovesse essere un’altra, non sarà il titolo a contare, ma la crescita, la voglia di imparare, di mettersi in gioco ogni giorno. Crescere significa apprendere dalla vita, affrontare le difficoltà, fare tesoro di ogni errore, e rendere ogni esperienza un’opportunità di sviluppo.
E a tutti quei ragazzi che, come Sofia, si sentono numero: ricordatevi che non si è mai una cifra. Ogni passo che facciamo, ogni errore che commettiamo, ogni miglioramento che raggiungiamo, sono parte del nostro viaggio. Il valore di persona non si misura con una scala numerica, ma con la passione che s’investe in ciò che si ama fare.
La vera forza sta nel rialzarsi dopo ogni caduta, nel continuare a camminare, nel trovare il proprio scopo, nel non permettere che il mondo etichetti. Siamo i sogni che coltiviamo, la resilienza che ci spinge a migliorare, e il coraggio che ci permette di essere autentici. La vita è un percorso in cui a definirci sono ogni passo, ogni battaglia, ogni scelta coraggiosa che sapremo compiere. Non sono i numeri a fare di noi chi siamo, ma la capacità di restare fedeli a noi stessi, di non arrenderci mai, di cercare la nostra strada, anche quando sembra che gli altri ci giudichino solo per ciò che appare sulla carta.
Rebecca Spinelli

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