Nostalgia

Nel quinto appuntamento della rubrica dedicata agli appassionati di cinema, questa settimana Carmen ci consiglia il film “Nostalgia”.

Ultima opera di Mario Martone(Qui rido io, Il giovane favoloso, Capri revolution) ed unico film italiano candidato al Festival del Cinema di Cannes. Coronato da 10 minuti di applausi, è uno dei favoriti per la Palma d’Oro.

Il titolo non lascia spazio a dubbi. Basta legarlo all’etimologia della parola stessa che associa due concetti: dolore e ritorno.

E sono questi gli anelli della catena che lega il protagonista del nuovo film di Mario Martone alle sue origini.

Nostalgia, è un film ispirato all’omonimo romanzo di Ermanno Rea. Felice Losco (Pierfrancesco Favino), vive oramai da 40 anni in Africa, ma dovrà rientrare a Napoli per accudire sua madre malata. Dopo averla accompagnata fino alla fine dei suoi giorni, Felice però, non torna in Egitto.

Sceglie “un nuovo ritorno”.  Non alla vita che ha lasciato prima di partire, al suo lavoro, a sua moglie, bensì a quella da cui è scappato.

Aveva diciassette anni quando sfrecciava in sella alla sua moto tra i vicoli del Rione Sanità con l’amico Oreste, detto ‘O Malommo”, per compiere piccoli furti e fuggire alla legge.

La loro era fratellanza, fatta di quel sangue che non si tradisce. Un giorno, però, Oreste (Tommaso Ragno-Il cattivo  poeta, Tre piani)oltrepassa un limite, uccidendo un usuraio. Felice sceglie la “loro” legge e non tradisce l’amico, ma suo zio,per allontanarlo da questa faccenda, lo porta a Beirut con sé, dove il giovane si rifarà una vita.

Il ritorno  prevede una prima fase: il ricordo. Felice inizia a parlare della sua storia con un medico, poi con Don Luigi (Francesco Di Leva-Il bambino nascosto, Il sindaco del rione sanità), giovane prete impegnato a far germogliare il seme del riscatto nelle anime perse. Felice vuole rivedere Oreste, e con lui il loro passato. Nonostante tutto intorno gli grida quanto fosse sbagliato farlo, lui è trasportato … come dal canto delle sirene.

La ricerca, l’attesa dell’incontro, le vite in cui inciampa durante il suo viaggio nel tempo,sono il motore del film,  mettendo a confronto le scelte,le loro conseguenze … chi si è fermato e chi ha continuato a camminare … da quale parte si sceglie di stare … Il peccato e l’espiazione …il dolore e la pace.

I passi sono accompagnati da sassofoni malinconici, colonna sonora di intime letture di luoghi, strade, vicoli, segni. Colori e suoni contraddittori: luce ed oscurità, chiasso e silenzio. Il marchio partenopeo.  Immagini che Felice ha già visto, o forse solo “guardato”.

La terra che ha lasciato è rimasta immobile oppure è diventata la sua terra ferma?

Nostalgia: dal greco: nostos ritorno a casa e algos dolore. Sentimento malinconico che si prova nel rimpiangere cose e tempi ormai trascorsi o nel desiderare intensamente cose, luoghi e persone lontane.

Bellezza e tristezza in una sola emozione.

Tu ti illudi. I cuori si richiudono col tempo.

No i nostri no.

Nelle sale dal 25 maggio.

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