Siamo nel secondo mese d’estate del nostro calendario gregoriano, Iulius il nome conferito da Marco Aurelio in onore di Giulio Cesare, nato appunto intorno al 13 di questo mese, altrimenti era detto Quintile, poiché quinto mese secondo il calendario romano. Siamo alle porte del caldo leonino o “solleone”, ossia il periodo di caldo più intenso, quando il sole transita nella costellazione del Leone, atteso tipicamente tra metà luglio e metà agosto.
Con il latinismo “inflammatio” abbiamo acquisito il termine infiammazione, ossia processo morboso che scatena una risposta immunitaria del nostro organismo. L’attaccante è l’infiammazione, il difensore è il sistema immunitario, scudo di protezione dei nostri organi e tessuti con lo scopo finale di respingere gli agenti dannosi chimico-fisici che aggrediscono il nostro corpo. Finalità della risposta immunitaria sarà quella di eliminare la causa, ossia l’eziologia, che determina appunto danno cellulare e/o tissutale. Il meccanismo di difesa è innato e non specifico.
L’infiammazione può essere suddivisa secondo un aspetto temporale, cronologico, in acuta (attacco e risposta rapida, violenta con risoluzione nel giro di poche ore) e cronica (processo che diviene morboso, dalla durata di mesi/anni, ove regnano processi riparativi post distruzione e lesione tessutale).
Con l’insorgere di una forma infiammatoria il nostro corpo si comporta in modo tale da riconoscerne segni e sintomi; difatti la flogosi si manifesta con diverse reazioni, soprattutto di natura vascolare, grazie al rilascio di mediatori chimici, citochine infiammatorie, di natura endogena. Risultato? Calor, rubor, tumor, dolor e functio laesa. Questa è la terminologia latina nella letteratura medico-scientifica. Chiaro ed evidente che non tutte le risposte infiammatorie si comportano allo stesso modo.
In tale articolo ci soffermiamo su un concetto generale di infiammazione (è scontato sottolineare quante differenti flogosi vi sono, per distretto e per natura) e analizziamo due parametri, due marker ematici fondamentali nella diagnosi di infiammazione e infezione. Questi sono la VES e la PCR.
Per VES si intende VELOCITÀ DI ERITROSEDIMENTAZIONE, ossia la velocità con cui i globuli rossi, i nostri eritrociti, si depositano nel fondo di una provetta messa in verticale. Dopo 60 minuti dal prelievo si misura in millimetri l’altezza della colonna che si è formata (roulaeux). È indicatore indiretto di infiammazione, di malfunzionamento di uno o più organi, da una semplice infezione ad infarto del miocardio, a problemi epatici sino a neoplasie. Valori di riferimento di normalità tra 0 e 15mm.
La PCR invece è l’acronimo di PROTEINA C-REATTIVA, una proteina di fase acuta prodotta dalle Cellule di Kupffer del fegato, nei casi di stati infiammatori acuti. Scoperta nel 1930 da Tillet e Francis nel siero di pazienti con polmonite. La PCR si innalza a seguito dell’aumento ematico dell’interleuchina 6, altra proteina positiva di fase acuta. Viene monitorata a braccetto con la VES per capire l’andamento dell’infiammazione/infezione in corso, per test cardiologici e per infiammazioni di tipo batterico. La PCR fa parte della risposta immunitaria innata, la sentinella che viene rilasciata in base allo status flogistico.
Valori di riferimento fisiologici della PCR tra 0,5 e 10 mg/l.
Sì è visto che anche le alte temperature, lo sforzo fisico estenuante, estremo, la gravidanza e altre forme di stress fisico-ormonale posso lievemente incrementare tali valori, pertanto mai valutare il singolo analita bensì avere una visione d’insieme (ad esempio con la valutazione della formula leucocitaria) e soprattutto un percorso di assistenza medica per cercare di abbassare tali valori quando sono innalzati.
Il monito è quello di non sottovalutare mai nessuna infiammazione e/o infezione, seppur lieve e apparentemente banale, piuttosto parlarne sempre con il medico di famiglia.
L’infiammazione è un processo innato che si esplica per proteggere il nostro corpo da agenti patogeni, pertanto, come spesso accade, non tutti i mali vengono per nuocere.
Buona estate, buon divertimento e ci leggiamo all’articolo di settembre.
Dr Marco Strona