La danza delle stelle: gli studenti del “G.B. Vico” incontrano l’astrofisico Giovanni Covone

“La terrazza del caffè la sera” di Vincent van Gogh e la necessità, atavica ed irresistibile, di esplorare la volta celeste: da qui parte il relatore Giovanni Covone, professore di astrofisica e cosmologia presso l’Università Federico II di Napoli e autore del libro, finalista per il Premio Asimov 2024: “Altre Terre – Viaggio alla scoperta dei sistemi extrasolari” – HarperCollins.

Di nuovo, per l’ultimo appuntamento del progetto “L’Umanesimo accoglie la scienza”, le classi del triennio del “G.B.Vico”, giovedì 1 febbraio, hanno affollato gli spazi dell’Auditorium Cianfarani del “Museo Archeologico La Civitella”. Il percorso attraverso cui lo scienziato conduce il pubblico è affastellato di domande che, associate alla tenacia delle ricerche e alla potenza della tecnologia, svelano in maniera limpida l’intreccio indissolubile tra le realtà infinite della conoscenza. Il desiderio di scoprire il cosmo e le sue leggi accomuna scienza, filosofia, poesia e narrativa in una dimensione che varca differenze geografiche, cronologiche e di genere. Covone cita Democrito ed Epicuro, Galilei, Fermi e gli studi recentissimi sulle ipotesi di un pluralismo di pianeti nei sistemi extrasolari, studi che senza il nutrimento di molteplici indagini pregresse, abbandonate, rifiorite, cancellate e revisionate, non si sarebbero sviluppati.

Oltre al continuum epistemologico tra le discipline, un ulteriore perno del lavoro di Giovanni Covone, tangibile anche nella interazione costante con studenti e studentesse, risiede nel riconoscere la centralità dell’errore nei processi di conoscenza: il fallimento viene raccontato e concepito come base di correzione delle teorie e come alleato per avanzare attraverso di esse. Davanti ad un errore si può anche applaudire, come accadde ad Andrew Lyne: nel 1992 annunciò di aver individuato il primo pianeta extrasolare e, in seguito, davanti alla platea dell’American Astronomical Society, ritrattò quanto sostenuto in precedenza, ricevendo in cambio il sostegno dei colleghi. La citazione, tratta da Keplero “Astronomia Nova”, in apertura al capitolo “La danza delle stelle” recita: “E’ l’errore a mostrarci la strada della verità”, nonostante il senso di scoramento che può emergere ad ogni deviazione dai modelli di ricerca.

Ascoltando le parole di Giovanni Covone, si percepisce la vertigine che scaturisce dalla ricerca di nuovi mondi, a distanze siderali da quello in cui l’essere umano si muove, e dalle domande che pullulano su di essi, sulla loro abitabilità, sulle condizioni biologiche e anche sulle scelte etiche che si innescherebbero nei loro confronti: diventerebbero anch’essi colonizzabili con tutti i corollari egemonici che la Storia già conosce? Come chiede al professore uno studente, l’attuale “corsa allo spazio” lascia scoprire dei risvolti geopolitici paragonabili alla Guerra Fredda? In fondo, la prospettiva attraverso cui avviene l’osservazione del cielo rimane quella umana, come umani risultano i limiti, ma anche le possibilità, della conoscenza.

L’incontro del 1 febbraio, come tutti quelli che hanno caratterizzato il progetto “L’Umanesimo accoglie la scienza” nasce dalla vitale collaborazione tra numerose forze educative sia formali sia informali: il Liceo Classico “G.B. Vico” rappresentato in sala dal Rettore Dirigente scolastico, Prof.ssa Paola Di Renzo; i Laboratori Nazionali del Gran Sasso che hanno lanciato il “Premio ASIMOV per l’editoria scientifica”, con Francesco Vissani, Dirigente di ricerca dell’INFN, e presidente del Premio, il Giardino delle Pubbliche letture e non solo… con la presidentessa Cinzia Di Vincenzo e il Museo Archeologico La Civitella, con il Direttore, dott. Marcello Iannicca. Ringraziamo anche Bibliars – Bibilioteche scolastiche abruzzesi in rete, SFI – Società filosofica italiana e Ud’A – Università degli Studi “G. D’Annunzio”.

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