L’uomo è curioso, mosso dal desiderio di sapere, affamato di conoscenza, ma è al tempo stesso fragile e limitato. Da un lato desidera capire l’universo, conoscere leggi e misteri; dall’altro si confronta con confini che non può oltrepassare, come il destino (per chi ci crede) o la morte (per tutti).
Il concetto di limite, appartiene più alla scienza che alla letteratura: nella prima, non tutto è spiegabile o conoscibile; nella seconda con l’immaginazione e la fantasia si oltrepassa il mondo sensibile e si aprono le porte della mente.
Eppure, scienza e letteratura, nel dilemma desiderio/limite, pur con strumenti diversi, a volte incontrandosi vanno nella medesima direzione: la prima cerca di spiegare e la seconda di interpretare e raccontare.
Dante, nella Divina Commedia, affronta e supera la barriera più grande, quella tra vita e morte. Attraverso i personaggi di Virgilio e poi di Beatrice, Dante attraversa l’Inferno, Purgatorio e Paradiso, mettendo in scena un viaggio che va oltre la vita terrena. Con lui, la letteratura diventa uno strumento per esplorare ciò che nessuna scienza del tempo avrebbe potuto descrivere. Dante mostra quindi un viaggio alla ricerca di senso e di verità.
Più tardi Ariosto affronta i limiti dell’uomo in modo diverso: con fantasia e ironia. Nell’Orlando Furioso non trovano spazio l’aldilà o la spiritualità, ma la follia di Orlando e il suo senno perduto che finisce addirittura sulla Luna.
Ariosto con la sua opera fa riflettere sull’ assurdità che spesso caratterizza il percorso umano e sul fatto che la natura, la ragione e la mente umana non sono mai stabili e che l’uomo, quindi, per sua natura è limitato e imperfetto. Il poeta con leggerezza e ironia, fa riflettere sul fatto che persino gli eroi più forti possono perdere la ragione, e che ciò che perdiamo non è mai recuperabile con facilità. La Luna serve infatti a mostrare la fragilità umana in modo poetico, rappresentando e spiegando che l’essere umano è vulnerabile e instabile.
Con Ariosto la fantasia reca il riflesso delle nostre debolezze: la follia di Orlando e il viaggio sulla luna ci ricordano che l’uomo non è mai del tutto padrone di sé stesso. Ma se la sua letteratura da un lato usa l’immaginazione e la creatività, in altri casi ricorre alla concretezza.
Machiavelli parla della realtà quotidiana e del potere delle scelte umane, rappresentando l’uomo mai totalmente padrone della realtà e bisognoso di imparare a convivere con una forza incontrollabile e imprevedibile: la “fortuna”.
Questa forza per l’autore rappresenta il caso e gli eventi imprevisti. Nel “Principe” la descrive come una variabile che governa circa metà delle cose umane e che non possiamo eliminare, ma di cui possiamo limitare gli effetti. Machiavelli introduce la “virtù” che rappresenta il coraggio e l’intelligenza. Un buon principe infatti non si arrende davanti alla fortuna, ma si prepara ad affrontarla con virtù e determinazione.
Con questa visione Machiavelli non nega i limiti dell’uomo, ma mostra che non siamo completamente dipendenti dal caso, con la virtù infatti possiamo resistere e a volte piegare la fortuna a nostro favore.
Galilei sceglie la strada della scienza per ridurre l’incertezza della fortuna con il suo metodo scientifico, una scoperta rivoluzionaria della sua epoca.
Galilei infatti rappresenta una svolta decisiva: osservando il cielo con il telescopio, supera il limite dei sensi e mostra che l’universo è molto più complesso di quanto si fosse mai immaginato. Ogni scoperta toglie all’uomo le certezze assolute e lo costringe a mettere in dubbio le proprie convinzioni. Il suo metodo infatti, basato sull’osservazione e sull’esperimento, mette in discussione verità considerate intoccabili.
La conoscenza quindi può crescere solo sfidando i limiti, e Galilei mostra anche che la meraviglia non nasce solo dalla fantasia della letteratura, ma anche dal coraggio di guardare la realtà. La scienza con Galileo, offre quindi strumenti concreti per andare oltre.
In modi diversi tutti ci ricordano che i limiti non sono solo ostacoli, ma occasioni per meravigliarci e riflettere.
L’inspiegabile è per sempre, ad alcune domande non ci sarà mai una risposta certa e verificabile, ma la letteratura e la scienza aiutano a guardare dentro e a scoprire l’ignoto. Insegnano che la curiosità e la meraviglia non si esauriscono mai e che ogni limite può diventare un punto di partenza e non una barriera. Dante ha mostrato l’aldilà nel suo visionario viaggio; Ariosto ha ricordato con ironia che anche i più grandi possono perdere la ragione, Machiavelli che bisogna coraggiosamente fronteggiare la fortuna con saggezza; infine Galilei, in tempi difficili, ha provato che l’universo è più vasto di qualsiasi altra cosa.
Forse, la vera grandezza dell’uomo non sta nel dominare l’infinito, ma nell’equilibrio tra ciò che conosce e ciò che rimane misterioso, non lasciandosi stupire da esso.
Davide De Leonardis