Ferrara racconta i primi dodici mesi da sindaco

Un anno fa, esattamente il 5 ottobre 2020, contro ogni previsione, Diego Ferrara diventa Sindaco di Chieti.  Al ballottaggio, raccogliendo ben 12.403 voti, pari al 55,85% dei votanti, stravince la sfida con il candidato del centrodestra Fabrizio Di Stefano e riporta il centrosinistra alla guida della città di Chieti dopo dieci anni di governo di centrodestra. Il suo avversario, dato nettamente per favorito,  si ferma a 9.806 preferenze pari  al 44,15% degli elettori votanti.

Abbiamo incontrato il Sindaco Ferrara che ci ha rilasciato un’intervista a tutto tondo sui suoi primi dodici mesi di mandato amministrativo.

D. Sindaco, tracciamo il bilancio di questi primi dodici mesi dell’attività dell’amministrazione Ferrara.

R. Il bilancio è sostanzialmente positivo, soprattutto dal punto di vista umano. Ho acquisito tante conoscenze che ovviamente prima non avevo e né tantomeno potevo avere, considerato che sono entrato da sindaco in queste stanze avendo con me solo il bagaglio di esperienza di 5 anni come consigliere di minoranza, nei quali comunque mi ero dato molto da fare. C’è voluto il naturale tempo per entrare negli ingranaggi e capire i meccanismi dell’amministrazione, ma questo l’avevo messo in conto. Quella dell’esperienza umana è sicuramente la più positiva perché il ruolo che mi è stato affidato dai cittadini di Chieti mi porta ad avere rapporti quotidiani con i miei colleghi di giunta e con i consiglieri comunali, con i quali si condivide un percorso che ovviamente non è sempre scevro da fibrillazione e contrasti, ma che comunque, come la nave con il mare mosso, trova sempre la sua direzione.

 

D. Cosa Le ha fatto più piacere in questo primo anno di amministrazione e cosa, invece, Le ha dato più fastidio?

R. Sono tante le cose che mi hanno fatto piacere, dalle piccole alle grandi cose che siamo riusciti a fare. Devo dire che rimettere a posto un’aiuola, ripristinare i segnali stradali, riuscire a soddisfare velocemente le richieste dei cittadini sembrano piccole cose, ma in realtà danno molta soddisfazione e gratificano quotidianamente il lavoro svolto al servizio della comunità. Così come siamo orgogliosi dell’attenzione che abbiamo prestato a quelle cosiddette grandi opere che ci sono state lasciate in eredità dalla precedente amministrazione, e i risultati si stanno vedendo. L’ho detto più volte, vogliamo diligentemente portare a termine entro la consiliatura tutte, o quasi tutte, le opere incompiute dell’amministrazione Di Primio. Mi riempie di orgoglio aver conosciuto, dialogato e lavorato in sintonia con il Prefetto, con il Questore, con il Presidente del Tribunale, con il Procuratore e con l’Arcivescovo. Le cose invece che mi hanno dato fastidio sono le critiche ricevute non documentate, ossia fatte in maniera gratuita e strumentale da persone che non si documentano e criticano solo per il gusto di farlo. Molte critiche mi sono state rivolte da persone che non si rendono conto che per raggiungere un obiettivo occorre, a volte, anche percorrere strade tortuose, fare delle rinunce, attuare atti apparentemente impopolari. Queste persone dimenticano che è difficile accontentare tutti, senza contare che ci sono dei meccanismi legislativi e amministrativi molto ferrei dai quali non si può derogare.Purtroppo oggi, e non lo dico solo io, le critiche sui social e a volte anche sui giornali raggiungono dei livelli molto alti, spesso al limite dell’offesa personale, che rigetto completamente perché non fanno parte del mio carattere e del mio essere anche professionale. Probabilmente col passare del tempo riuscirò ad abituarmici.

 

D. Che cosa avrebbe voluto fare ed invece non è riuscito a fare in questo Suo primo anno di amministrazione?

R. È evidente che i problemi di bilancio ci hanno condizionato e non poco. È frustrante voler fare qualcosa ma ti senti rispondere dagli uffici preposti, che comunque stanno lavorando molto bene per mantenere il bilancio in equilibrio, che bisogna rimandare perché non ci sono le necessarie coperture finanziarie. Due sono le cose fondamentali che vorrei fare: migliorare assolutamente il decoro di questa città e cercare di creare possibilmente delle occasioni di lavoro per le persone, soprattutto per i giovani. Per quanto concerne il decoro purtroppo c’è ancora tanto da fare. Devo dire che l’Assessore Zappalorto sta facendo un buon lavoro di attenzione quotidiana alla pulizia della nostra città incalzando gli operatori e sensibilizzando i cittadini. Sono convinto che con il continuo rimarcare certe cose alla fine i risultati si ottengono. Prendiamo ad esempio l’esperimento che stiamo portando avanti sui piccioni che molti dicono non stia dando i frutti sperati, insomma che è rimasto tutto come prima. Allora io rispondo che peggio di prima sicuramente non lo è, meglio forse non ancora, ma aspettiamo qualche mese e vediamo i risultati. La società di falconeria, a cui ci siamo rivolti, ci ha garantito che avremo l’80% di garanzia sul risultato ma servono almeno sei mesi. Accanto al decoro della città a cui tengo molto dobbiamo provare necessariamente a creare opportunità di lavoro per chi non ce le ha e trovare delle soluzioni per arginare il depauperamento demografico della città, oggi purtroppo in atto e certificato dall’Istat.

 

D. Lei ha parlato di inevitabili frizioni all’interno della maggioranza, ma queste frizioni ci sono anche in giunta? E se dovessero esserci, sta pensando ad un rimpasto?

R. Rispondo prima alla seconda domanda. Nessun rimpasto: tutti i miei assessori lavorano a testa bassa e sono soddisfatto del loro operato.Certo può accadere che emergano dei piccoli malumori tra gli assessori soprattutto quando l’ambito di discussione riguarda la sovrapposizione di più deleghe ed è difficile stabilire la competenza, ma sono casi sporadici in un contesto di grande armonia. Per quanto riguarda le frizioni all’interno della maggioranza, all’inizio del mio mandato, probabilmente a causa della velocità con cui dovevano essere prese alcune decisioni, c’è stato poco raccordo tra giunta e consiglieri di maggioranza, i quali sentendosi poco coinvolti nelle decisioni hanno giustamente protestato. Preso atto delle loro legittime lamentele, dalla seconda metà di questo primo anno di consiliatura ho deciso di calendarizzare delle riunioni di gruppo: con i capigruppo incontri ogni 15 giorni e con i consiglieri di maggioranza riunioni ogni mese. Questi incontri sono molto utili perché danno la possibilità a tutti i consiglieri di potersi confrontare politicamente su determinati argomenti, esprimere in piena libertà le proprie opinioni e soprattutto proporre iniziative.

 

D. I cittadini di Chieti Le hanno dato fiducia e si aspettano molto da Lei. Quanto tempo dovranno aspettare ancora per vedere tradurre nei fatti la visione di città dell’amministrazione Ferrara?

R. Penso che occorra ancora almeno un anno, un anno e mezzo, perché per me l’accoglienza significa decoro ma anche possibilità di visitare la città senza barriere architettoniche. Quest’anno a Chieti abbiamo avuto parecchi turisti, anche stranieri e tutti i Bed and Breakfast della nostra città sono stati pieni, però si aggiravano per la città soli senza guida, e tra l’altro con i nostri Musei chiusi. Noi abbiamo cercato di correre ai ripari per tenere qualche giorno a settimana aperti i musei utilizzando i Puc e i percettori di reddito di cittadinanza, ma loro, come tutti sappiamo, non solo hanno un monte ore settimanale molto limitato, ma non possono lavorare senza un tutoraggio dell’amministrazione. Abbiamo avuto problemi con l’apertura dei bagni pubblici perché, non potendo fare un contratto in quanto eravamo in predissesto, avevamo fatto una convenzione con la Lux che purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di prorogare. Io penso che dobbiamo necessariamente incanalarci verso un turismo culturale e in tal senso le idee sono veramente tante, a cominciare dall’Infopoint digitalizzato alla vecchia sede della De Meis, per la quale siamo in concordato con la Provincia che vuole concederla al Comune in maniera gratuita. Un Infopoint che può essere utilizzato da alcune classi dell’Istituto Galliani ad indirizzo turistico e che, da come ci hanno fatto capire, potrebbero offrirsi in determinati periodi dell’anno come guide turistiche gratuite per la città di Chieti. E poi questo pallino per il decoro. Non voglio vedere più strade dissestate e sampietrini traballanti. Questa mattina ho parcheggiato la macchina alla piazza Garibaldi e sinceramente non si può guardare per come è ridotta.

 

D. Se ci fosse oggi un sondaggio sul gradimento del Sindaco Ferrara, secondo Lei come pensa risponderebbero i cittadini di Chieti?

R. Penso risponderebbero che sono in attesa. La mia non vuole essere una difesa d’ufficio ma credo che come primo anno di amministrazione abbiamo fatto il massimo. Abbiamo dato tutto noi stessi ma abbiamo dovuto fare i conti con una difficile situazione economica e con una drammatica carenza di personale che purtroppo verifico tutti i giorni.

 

D. Appare evidente che Lei a fare il Sindaco ci ha preso gusto. Non è che sta già pensando a un Ferrara bis?

R.Rimango dell’idea che cinque anni siano più che sufficienti con la speranza di riuscire a lasciare un buon ricordo del mio operato.

 

Grazie  Sindaco Ferrara e buon lavoro.

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