Febo vittima di hackeraggio: “Non ho mandato in giro io la meme sessista a contatti e chat”

Il presidente del Consiglio comunale di Chieti,  Luigi Febo, vittima di hackeraggio: è lui  stesso a spiegare in una nota la vicenda, annunciando che si tutelerà  da chi usa questo “sgradevole incidente” per screditare il suo nome e il suo impegno politico. “Nella serata di ieri, dal mio numero è partito un messaggio, ricevuto da molti dei miei contatti e da diverse chat whatsapp, con una meme che io non ho mandato, che non mi appartiene e mai avrei inviato, visto il contenuto dell’immagine e le allusioni a cui invitava – dice Febo. Quando mi sono accorto di ciò che stava accadendo al mio telefono, mi hanno spiegato che si è trattato di uno spiacevole caso di hackeraggio, conseguente ad un malware che deve essersi auto installato sul telefono, perché contenuto in messaggi ricevuti durante la giornata, ma di cui io non ero assolutamente a conoscenza. Ho immediatamente chiesto scusa a quanti hanno ricevuto la meme, spiegando che l’accaduto era purtroppo una spiacevole circostanza non di mia iniziativa. Le allusioni contenute nella foto recapitata non appartengono alla mia vita personale e politica: questo lo sa bene anche chi sta cercando di strumentalizzare questa spiacevole circostanza in cui sono incappato e in cui poteva incappare chiunque, a prescindere dal nome e dal ruolo rivestito, cercando di screditare il mio nome e il mio impegno politico a favore di diritti civili e di temi, non ultimo quello sulla parità di genere, che mi sono cari da sempre e che continuerò a portare avanti. Fare politica non è mettere alla gogna l’avversario, ma lavorare per il bene comune e non sarà un incidente, come quello di cui sono stato vittima ieri, a mettere in discussione tutto ciò. Resta fermo che ogni tentativo di indebita lesione dell’immagine e/o del decoro politico e professionale del sottoscritto _conclude Febo – , verrà affrontata e perseguita nelle sedi opportune”.

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