In Nepal, sulle pendici del Dolma Khang, due alpinisti abruzzesi risultano dispersi dopo una valanga che ha travolto il gruppo durante la salita verso la vetta, a oltre 6.000 metri di quota. Si tratta di Paolo Cocco, fotografo ed ex vicesindaco di Fara San Martino, e di Marco Di Marcello, biologo e appassionato alpinista di Teramo.
Le ricerche sono rese difficili dalle condizioni estreme e dalla perturbazione che da giorni flagella l’area, ma un segnale accende la speranza. È quello del dispositivo satellitare di Di Marcello, ancora attivo, che ha segnato spostamenti negli ultimi due giorni, segno della possibilità che l’alpinista sia vivo. Nel frattempo, a Fara San Martino, la comunità si stringe attorno al ricordo e alla speranza per Paolo Cocco, che il sindaco Antonio Tavani, amico di lunga data, ricorda come un ragazzo “generoso, solidale, pronto”, che voleva essere, insieme al suo collega, tra i primi italiani o abruzzesi a raggiungere la vetta.
La spedizione internazionale, intitolata “Dolma Khang – The Mountain of Light” e patrocinata anche dal Comune di Fara San Martino, era composta da alpinisti di fama mondiale: Phurba Tenjing Sherpa e Nima Gyalzen Sherpa – entrambi detentori di Guinness World Records – insieme a Kaji Sherpa, Raj Gurung, Carol Fuchs e Padam Tamang. L’incidente che coinvolge i due abruzzesi sarebbe distinto da quello che, nelle stesse ore, ha provocato la morte di altri alpinisti, tra cui Stefano Farronato e Alessandro Caputo, trovati nella loro tenda sepolta da tre metri di neve. La tempesta – un ciclone denominato Montha – ha messo in ginocchio decine di spedizioni nella regione.
Solo tre corpi sono stati finora recuperati, mentre gli altri potrebbero trovarsi ancora sotto metri di neve. Quattro feriti, di cui due francesi, sono stati trasferiti in ospedale a Kathmandu. L’Abruzzo è ora con il fiato sospeso, in attesa di un segno di vita dalle montagne del Nepal.
															
								
        