CHIETI. È ormai un fatto accertato: in Abruzzo operava una banda armata che gestiva il traffico di cocaina ed eroina importate da Belgio e Olanda. A sancirlo è la sentenza del tribunale dell’Aquila, che ha inflitto complessivamente 35 anni di reclusione ai vertici dell’organizzazione. Il gup Marco Billi ha condannato Gjysho Bana a otto anni, Miklovan Ziu a dodici e Brikeli Ziu a quindici anni, un mese e dieci giorni, per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Le pene sono state ridotte di un terzo grazie al rito abbreviato. Assolti Gianluca Spinelli e Massimo Bevilacqua “perché il fatto non sussiste”, mentre Walter Baez,Danilo Latanza, Luca Nesci, Leonard Spahiu e Alfred Tusha sono stati prosciolti.
L’indagine, denominata “Alento” e coordinata dai pm Giancarlo Ciani e Stefano Gallo, ha ricostruito un traffico di droga purissima – fino al 95% – nascosta in doppi fondi di auto e camion. La rete, guidata da cittadini albanesi con complici italiani, usava metodi violenti: pestaggi, minacce e armi contro chi non pagava. In un caso, due imputati avrebbero picchiato un cliente e minacciato il padre di un acquirente, “puntandogli un’arma contro”. Una microspia captò persino “un rumore compatibile con lo scarrellamento di un’arma”. Il padre, pochi giorni dopo, versò un acconto di 8mila euro su un debito di 100mila. La svolta arrivò quando i carabinieri trovarono un chilo e mezzo di eroina lungo l’argine del fiume Alento, aFrancavilla al Mare. Seguendo alcuni indagati fino in Belgio e Olanda, gli investigatori scoprirono il canale di approvvigionamento. La polizia tedesca fermò i corrieri al rientro: sotto il sedile di una Mercedes ML furono trovatioltre cinque chili e mezzo di cocaina pura, schermati con materiale refrattario.
Tra gli episodi più significativi spicca quello del novembre 2019. I fratelli Ziu, insieme a Bana e Armand Veliu (anch’egli tra i principali imputati), avevano acquistato tra Belgio e Olanda 30 chili di cocaina per un valore di circa900mila euro. Ma il carico sparì nel nulla. Miklovan, alla guida del Tir, fu rapinato da tre uomini armati e incappucciati. A raccontarlo, il 18 novembre, è lo stesso Armand Veliu, intercettato in auto dai carabinieri. Quella sera, lui e Bana volarono da Pescara a Charleroi per fare luce sulla vicenda. Pochi giorni dopo, il 25 novembre, i fratelli Ziu raggiunseroAnversa passando per Bologna, dove tentarono inutilmente di acquistare biglietti aerei per il Belgio.
«Di particolare interesse investigativo», si legge nelle carte, «si rivelano le conversazioni scambiate tra i due fratelli nel corso del lungo viaggio d’andata, avendo costoro commentato, in tutta libertà e in maniera più che esplicita, la subita sottrazione del carico di cocaina, del peso di 30 chili, da parte di tre uomini incappucciati e armati di pistola, oltre che le percosse ricevute».
