C’è chi, dopo la pensione, si dedica al giardinaggio, ai viaggi o ai nipotini. E poi c’è Gabriele Di Paolo, ex dipendente SEVEL, che dopo una vita passata tra le responsabilità e la fatica del lavoro in fabbrica, ha scoperto una passione nascosta e sorprendente: quella per la creazione di cesti. Da semplice passatempo per riempire le giornate è diventata una vera passione, capace di unire pazienza, fantasia e precisione. Con il tempo, Gabriele ha affinato la sua tecnica e ha iniziato a creare cesti di ogni forma, misura e colore, tanto da attirare l’attenzione di conoscenti e curiosi. Oggi è conosciuto e apprezzato da molti per la sua abilità, la sua creatività e la capacità di dare nuova vita a una tradizione antica con un tocco moderno e personale.
Lo abbiamo incontrato per scoprire da vicino la sua passione per la creazione di cesti e le storie dietro le sue opere. Ci ha rilasciato un’intervista, raccontandoci il suo percorso, le soddisfazioni e i progetti futuri.
D. Gabriele, come nasce questa sua passione per i cesti?
R. (sorride) Tutto è cominciato dopo la pensione. Avevo bisogno di tenermi attivo, di fare qualcosa che mi tenesse la mente impegnata. Ho sempre avuto una buona manualità e tanta curiosità per i lavori artigianali. Così, quasi per gioco, ho provato a creare qualche cesta… e da quel momento non mi sono più fermato. Non lo faccio per mestiere o per denaro, ma per piacere: mi rilassa e mi dà un senso di libertà.
D. Quando ha capito che non era solo un passatempo?
R. Quando i miei conoscenti hanno cominciato a chiedermi dei cesti personalizzati! Qualcuno ha pubblicato le foto dei miei lavori sui social e, in breve tempo, sono arrivate molte richieste e messaggi di apprezzamento. Ci tengo a sottolineare che non si tratta di un’attività commerciale: creo i miei cesti per pura passione. Se qualcuno me ne chiede uno, lo faccio volentieri, sempre con lo spirito di chi vuole condividere un pezzo del proprio tempo e della propria creatività.
D. Sui social si parla molto dei suoi “cesti dei tifosi”. Com’è nata questa idea?
R. Tutto è partito da un gruppo di tifosi della Vastese Calcio. Mi hanno chiesto di realizzare dei cesti nei colori bianco e rosso della loro squadra del cuore. Li ho realizzati con piacere, mettendo impegno e fantasia. Da lì è stato un susseguirsi di richieste: ognuno voleva un cesto con i colori della propria passione sportiva. Il piacere di creare resta sempre al primo posto, e sapere che tanti apprezzano il mio lavoro è molto gratificante.
D. Tra queste richieste ci sono state anche quelle dei tifosi del Chieti, giusto?
R. Sì, mi hanno contattato per avere dei cesti neroverdi, e non ci ho pensato due volte! Mi piace accontentare tutti, perché ogni lavoro è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo e per dare forma a un’emozione. Quando creo, il mio pensiero è rivolto alla soddisfazione e alla gioia di chi riceverà la cesta. Ogni colore, ogni intreccio racconta una storia diversa — una storia di appartenenza, di tifo, ma anche di legame con le proprie radici.
D. Come vive l’apprezzamento che le arriva da tanti?
R. Con grande semplicità. Non mi sento un artista, né un professionista: sono solo una persona che ha trovato qualcosa che lo fa stare bene. Intrecciare mi rilassa, mi tiene in contatto con la natura e con me stesso. E se un mio cesto finisce in una casa o viene regalato, per me è una gioia.
D. Ha un sogno nel cassetto?
R. Mi piacerebbe organizzare delle mostre itineranti, per far conoscere il mio lavoro e, soprattutto, per avvicinare i giovani a quest’arte. L’intreccio dei cesti è un sapere antico che merita di essere tramandato. Se riuscissi a trasmettere anche solo a qualcuno la passione per la creazione manuale, sarebbe la mia vittoria più grande.
Nel laboratorio di Gabriele Di Paolo, ogni cesta nasce dal silenzio e dalla cura, con le mani che guidano e la mente che sogna. Guardandolo al lavoro, si capisce che la pensione non è la fine di un percorso, ma l’inizio di una nuova, bellissima storia fatta di intrecci, colori e passione. Ringraziamo Gabriele per averci dedicato il suo tempo e aver condiviso la sua esperienza: un esempio di come la creatività e la passione possano trasformare il quotidiano in qualcosa di straordinario, lasciando un segno indelebile nella memoria di chi osserva e riceve le sue creazioni.
