Chieti riscopre i suoi teatri: un workshop aperto racconta i luoghi dello spettacolo dal Settecento a oggi

Chieti riscopre i suoi teatri: un workshop aperto racconta i luoghi dello spettacolo dal Settecento a oggi

Un viaggio affascinante nella storia dei teatri e dei luoghi di spettacolo di Chieti, dal centro storico fino allo Scalo. È quanto propone il workshop aperto “Teatri e luoghi di spettacolo a Chieti. Dall’età moderna a oggi”, in programma venerdì 24 ottobre a partire dalle ore 15.15 presso il Museo Universitario di Piazza Trento e Trieste.

L’iniziativa, curata dal prof. Leonardo Spinelli, docente di Discipline dello Spettacolo all’Università “G. d’Annunzio”, si inserisce nel progetto di rilevanza nazionale “Monumenti Aperti – Spazi per i Sogni”, promosso in collaborazione con l’associazione culturale Il Giardino delle Pubbliche Letture. La prima parte del progetto, lo scorso maggio, aveva già riscosso un ampio successo, registrando oltre 1.500 visitatori nei principali siti monumentali coinvolti, tra cui il Teatro Romano, il Teatro Vecchio di Palazzo Veneziani e il Teatro Marrucino.

Protagonisti del workshop saranno studenti, laureandi e neolaureati dei corsi di Lettere e di Filologia, Linguistica e Tradizioni Letterarie del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali (Ud’A), impegnati in una ricerca approfondita sui luoghi di spettacolo teatini, spesso poco noti o dimenticati.

L’incontro si articolerà in tre sessioni tematiche. La prima, dedicata al centro storico, analizzerà gli edifici teatrali storici come il Palazzetto dei Veneziani, con un focus sulla prosa al Teatro Marrucino tra XIX e XX secolo, e sui teatrini scolastici del Seminario Vecchio e del Real Collegio, oggi Convitto Nazionale G.B. Vico.

La seconda sessione, “Non solo teatri”, esplorerà le forme di intrattenimento sviluppatesi al di fuori dei palcoscenici canonici: dalle rappresentazioni sacre nelle chiese tra Sette e Ottocento, al varietà e al cabaret nei cinema Eden e Supercinema, fino alla mappatura dei principali spazi teatrali all’aperto, da Corso Marrucino allo Scalo.

Sarà proprio la città bassa al centro della terza parte del workshop, con uno sguardo sulle esperienze teatrali nate attorno al campus universitario, nonché all’interesse verso mode e tendenze della cultura giovanile. Una vivace scena culturale che ha dato vita ad associazioni e realtà come il Piccolo Teatro dello Scalo, Cunta Terra – Teatro d’Arte Popolare di Brecciarola, e fenomeni più recenti come la stand-up comedy nei locali cittadini.

Tra una sessione e l’altra sono previsti due brevi performance teatrali. La prima vedrà in scena Francesco Pulsinellie il giovane Filippo Di Fiore del Teatro Aventino di Palena, mentre il secondo intermezzo, “L’Abruzzo fa teatro”, sarà a cura di Pierluigi Di Clemente.

Di seguito il programma completo.

In apertura saluti istituzionali con Stefano Trinchese, Direttore del Dipartimento di Lettere Arti e Scienze Sociali (Ud’A) e Cinzia Di Vincenzo, Presidente dell’associazione Il Giardino delle pubbliche letture.

Si prosegue quindi con la prima parte dedicata a Il centro storico, relatori Leonardo Spinelli “Il teatro settecentesco della famiglia Fasolo – Matteucci”, Michelle Lionetti “La prosa al Marrucino tra Otto e Novecento”, Martina Mastrogiuseppe “I teatri scolastici del Real collegio e del Seminario vecchio”. Segue un breve intermezzo con maschere di Francesco Pulsinelli e Filippo Di Fiore.

La seconda parte si intitola Non solo teatri, relatori Lorenzo Rapposelli “Intrattenimenti sacri nelle chiese cittadine tra Sette e Ottocento”, Martina Mastrogiuseppe e Mariassunta Nespoli “Il cinema – teatro Eden e il Supercinema”, Angela Impicciatore e Vincenza Maria Paterra “La città teatralizzata”. Intermezzo con L’Abruzzo fa teatro diPierluigi Di Clemente.

La terza parte è dedicata a La città bassa, relatori Martina Mastrogiuseppe “Il Piccolo Teatro dello Scalo e Cunta Terra – Teatro d’Arte Popolare di Brecciarola”, Cristina Antonacci, Francesco Croce, Virginia Di Monte La Stand-up comedy da Tazze e Stozze.

L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza, senza necessità di prenotazione.

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