Franco Zappacosta
È stato tra i pali anche dopo aver passato gli ottanta. “Dai 60 agli 84 con un gruppo di amici storici sul campo di Rosciano e a Poggio degli Ulivi”, racconta la figlia Arianna. Un vero fenomeno, alla Boranga.
Oggi Emidio Di Salvatore taglia un traguardo straordinario, è il suo compleanno, festeggia 90 anni. Ha girato l’Abruzzo in lungo e in largo, è stato il portiere di molte squadre nel corso della sua infinita carriera e un’esperienza importante, alla quale resta molto legato, l’ha vissuta a Chieti. Ha indossato la maglia neroverde nei campionati 1959/60 e 1960/61. Il suo esordio risale alla domenica 22 novembre 1959: Cosenza-Chieti 0-0.
Emidio è nato a Roseto degli Abruzzi il 19 novembre 1935. In origine è un giocatore di pallacanestro in quella storica palestra del basket resetano che è l’Arena 4 Palme. Nel ’58 la famiglia si trasferisce a Pescara e qui Emidio conosce un dirigente della Pro Calcio il quale vedendolo alto e robusto, fisico ideale per pensarlo tra i pali, gli fa una proposta: <Abbiamo bisogno di un portiere, perché non provi?>. È stato così, quasi per caso, che Emidio è diventato calciatore nel ruolo dove si vivono.90 minuti di solitudine (come hanno immaginato poeti e scrittori).
Dalla Pro Calcio Pescara passa al Chieti in serie C, vi rimane per due stagioni: nel 1959/60 condivide la responsabilità con Sergio Rizzotto, l’anno dopo con Otello Milan.
Chiusa la parentesi neroverde, comincia un lungo giro che lo porta in vari centri abruzzesi: Sulmona (1961), Giulianova, nel ’66 torna a Chieti (Gloria), infine Pescara Porta Nuova e Ate Tixa. Nel 1981 vince il campionato nazionale forense da fuori quota. C’è un simpatco aneddoto che risale al periodo tra la fine del biennio teatino e il trasferimento a Sulmona. Fece un provino ad Ascoli dove giocava Mazzone “che gli risultò antipatico perché urlava continuamente ai compagni. Per non farsi prendere volutamente fornì una prestazione negativa” ricorda Arianna con tono divertito.
Emidio abita ancora a Pescara, ha sposato la signora Vera Manni, ha due figlie, Arianna e Gabriella.
Chiuso il lungo percorso professionale, è stato agente di commercio, rappresentante di casalinghi e articoli da regalo. Ha girato ancora molto in regione. Tra l’attività calcistica e quella successiva lavorativa è ovunque molto conosciuto. A tal punto che “un giorno ero a una gara di nuoto e quando mi si avvicinò, un dirigente federale saputo il mio nome, cominciò a chiedermi soltanto notizie su mio padre, ignorandomi completamente. Ci rimasi un po’ male…” racconta ancora Arianna, sorridendo.
Auguri, caro Emidio. Felice compleanno.

