A Chieti Alta, in un centro storico spesso descritto come “in difficoltà”, dove molte serrande si abbassano e i giovani sembrano preferire i centri commerciali alla passeggiata in città, resiste una realtà che fa eccezione. È Piercing La Foglia, il negozio di Monica: un piccolo mondo variopinto che da quasi vent’anni continua ad attirare ragazzi, famiglie, adulti e perfino anziani.
Non è soltanto un negozio di piercing e articoli etnici: è diventato un punto di riferimento sociale, un luogo d’incontro e riconoscimento per generazioni di clienti. Monica, grazie alla sua esperienza e alla capacità di rinnovarsi, ha trasformato un normale locale commerciale in una realtà moderna, fondata sulla qualità, sull’ascolto e sulla fiducia. Il suo lavoro racconta un’altra Chieti, quella che, quando incontra persone pronte a credere nel territorio, sa ancora esprimere energia, colore e movimento.
Tra piercing eseguiti con professionalità, bigiotteria, oggettistica etnica e l’entusiasmo contagioso dei ragazzi che ogni giorno riempiono il negozio, Piercing La Foglia si conferma un simbolo di resistenza commerciale e un esempio concreto di imprenditorialità che sa parlare alle nuove generazioni.
In questa intervista Monica ripercorre la storia della sua attività, l’evoluzione dei gusti dei clienti e la sua visione sul futuro del commercio cittadino.
D. Monica, partiamo dall’inizio: come è nata la sua attività e come si è sviluppata nel tempo?
R. Ho iniziato quasi vent’anni fa, rilevando un negozio già avviato da un altro titolare, ma poi ne ho completamente cambiato la linea. Con l’interesse dei giovani che cominciavano a frequentarlo, ho deciso di seguire un corso per piercing e da lì ho costruito l’attività così com’è oggi, vendendo bigiotteria, accessori e realizzando i primi lavori di foratura. Nel tempo la clientela è cresciuta costantemente, soprattutto tra i più giovani. Ogni anno arrivano persone nuove, ma molti clienti tornano regolarmente, creando un rapporto di fiducia che dura nel tempo e rende il negozio un punto di riferimento nella zona.
D. Oggi la clientela è composta solo da giovani o anche da persone più adulte?
R. La clientela si è ampliata moltissimo rispetto ai primi anni. Oltre ai ragazzi, che continuano a frequentare il negozio con entusiasmo, arrivano sempre più adulti e persino ultrasettantenni curiosi di provare qualcosa di nuovo. Anche gli uomini oggi si avvicinano molto di più al mondo del piercing rispetto a prima, cosa che ha reso l’attività più variegata e stimolante. Ho notato che le persone vengono qui non solo per il servizio in sé, ma anche per l’esperienza: confrontarsi, scegliere insieme i modelli e scoprire nuovi accessori. In questo modo il negozio è diventato un luogo dove ogni età può sentirsi a proprio agio e trovare ciò che cerca, dal dettaglio estetico alla qualità dei materiali, e sentirsi parte di una comunità che condivide gusti e interessi.
D. Quando le ragazze entrano in negozio, cosa cercano davvero? Estetica, qualità, identità?
R. La qualità è sempre la priorità. Molti giovani oggi acquistano online, ma spesso non trovano prodotti affidabili o di buona fattura. Tornano da me perché qui sanno di poter contare su materiali sicuri e certificati, anche se il prezzo può essere leggermente più alto. Vogliono un prodotto bello e duraturo, ma soprattutto cercano un’esperienza completa: scegliere insieme il modello giusto, ricevere consigli personalizzati su come valorizzarsi e sentirsi a proprio agio con ciò che indossano. Spesso chi entra in negozio non cerca solo il piercing o l’accessorio in sé, ma un momento di confronto e di scoperta, dove poter esprimere il proprio stile e trovare qualcosa che rispecchi davvero la propria personalità.
D. Quali piercing sono più richiesti oggi?
R. Tra le ragazzine i più richiesti sono narice e ombelico, seguiti da varie parti dell’orecchio. Anche tra le donne adulte la richiesta cresce costantemente, soprattutto per piccoli dettagli estetici che aiutano a valorizzare il proprio stile. La curiosità e il desiderio di sperimentare con il proprio look sono sempre più presenti, e questo rende l’attività dinamica e stimolante.
D. Fare piercing richiede formazione continua?
R. Assolutamente sì. Ci sono corsi iniziali e aggiornamenti costanti, sia sui materiali che sulle tecniche. Non è un mestiere che ci si può improvvisare. La formazione è fondamentale per garantire sicurezza, qualità e professionalità, ed è un aspetto che i clienti apprezzano molto. Inoltre, seguire l’evoluzione delle tendenze e delle normative permette di offrire sempre servizi aggiornati e di alta qualità.
D. Nella zona ha concorrenti?
R. Per la vendita di piercing e articoli etnici sono l’unica così assortita sia a Chieti Alta che allo Scalo. Per l’esecuzione dei piercing, invece, la concorrenza è maggiore, ma il nostro punto di forza resta la qualità del servizio e la varietà dei prodotti disponibili. La clientela viene qui perché sa che troverà professionalità, materiali sicuri e un’ampia scelta di modelli, oltre all’esperienza e ai consigli personalizzati che altri non offrono.
D. L’etnico rimane una parte importante del negozio?
R. Sì, il negozio è nato proprio con gli articoli etnici e continuo a tenerli. Piacciono e si vendono, anche se non ogni giorno. L’assortimento varia continuamente, in base alle novità, alle richieste dei clienti e a quello che scopriamo di interessante nel settore. L’etnico dà al negozio colore, originalità e un’identità unica che contraddistingue Piercing La Foglia dagli altri negozi della città.
D. Molti commercianti dicono che Chieti “sta morendo”. Lei come la vede?
R. I giovani stanno allontanandosi perché la città non offre abbastanza stimoli per loro. Mancano negozi e attività che li invoglino a restare o a tornare in centro, e per questo scelgono il Megalò per lo shopping. Chieti avrebbe bisogno di ritrovare la vitalità di un “centro commerciale all’aperto”, con negozi e spazi che attirino davvero ragazzi e famiglie. Se si creano motivi concreti per tornare, la città può rinascere: il commercio locale ha bisogno di imprenditori pronti a investire e innovare, così da rendere il centro storico vivo, dinamico e attrattivo per tutte le età.
D. Lavora da sola o con qualcuno?
R. Io sono la titolare e mi occupo personalmente di tutti gli aspetti principali dell’attività, dalla gestione quotidiana alla realizzazione dei piercing più complessi. Tuttavia spesso c’è anche mio marito Angelo, che mi supporta in tutto ciò che riguarda l’organizzazione interna e l’assistenza ai clienti. La sua presenza è fondamentale: mentre io mi concentro sui lavori più delicati, lui segue le richieste dei clienti, aiuta a consigliare gli accessori giusti e contribuisce a mantenere l’ambiente accogliente e ordinato. Lavorare insieme ci permette di gestire meglio l’afflusso di persone e di garantire un servizio più attento e curato, in modo che ogni cliente si senta seguito e ascoltato.
D. Arrivano clienti anche da altre zone?
R. Sì, vengono anche da Chieti Scalo e da altri comuni. A volte mi dicono che non salgono mai a Chieti Alta, ma vengono qui perché sanno di trovare qualità e scelta, e perché il negozio offre un’esperienza completa che altrove non trovano. Questo dimostra quanto sia importante costruire fiducia e offrire servizi che vadano oltre il semplice acquisto.
D. C’è ancora speranza per il commercio cittadino?
R. Io penso di sì. Ma bisogna offrire qualcosa ai giovani. Se gli diamo un motivo per tornare, la città può rinascere, e il centro storico può tornare a essere vivo e frequentato, con negozi che sappiano ascoltare, innovare e creare un rapporto diretto con la clientela.
D. Grazie Monica per il tempo che ci ha dedicato. Un’ultima parola per i lettori?
R. Grazie a voi! È stato un piacere raccontare la storia di Piercing La Foglia e condividere la mia esperienza. Spero che sempre più persone, giovani e meno giovani, possano riscoprire il centro storico di Chieti e trovare nei negozi locali un motivo per tornare, passeggiare e sentirsi parte della città. Vi aspetto in negozio: sarà un piacere accogliervi e consigliarvi personalmente.

