L’Associazione Essere Oltre ETS, presieduta dalla Dott.ssa Assunta Di Basilico, psicologa, pedagogista e musicoterapeuta clinico, prosegue con profonda dedizione la propria missione nel campo della pedagogia sociale, dell’educazione emotiva e della cultura del benessere integrale, attraverso il progetto itinerante “Pedagogia e Intelligenza Emotiva – Educare alla Non Violenza”. Un percorso che attraversa luoghi educativi, contesti sociali e realtà fragili, per restituire al mondo civile un linguaggio di umanità, empatia e rigenerazione.
Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti ed Educatori Italiani (APEI), con il Comune di Bussi sul Tirino, con la Casa Circondariale di Pescara econ una scuola del territorio che da anni collabora con l’istituto penitenziario in attività di inclusione e rieducazione, nasce dall’intento di riaffermare la centralità della pedagogia come scienza del vivere civile e come fondamento di una società consapevole e solidale.
Un’alleanza formativa che unisce scuola e carcere, due mondi solo apparentemente distanti, ma che in realtà condividono la stessa missione educativa: liberare la coscienza attraverso la conoscenza e il sentire.
“Educare alla non violenza significa risvegliare la coscienza dormiente di un’umanità smarrita”, afferma la Dott.ssa Assunta Di Basilico. “La pedagogia e l’intelligenza emotiva non sono più soltanto scienze dell’educare, ma diventano oggi il cuore pulsante di una nuova civiltà empatica, capace di leggere il dolore e di trasformarlo in valore. È solo dal sentire che nasce il rispetto, e dal rispetto nasce la pace.”
L’Associazione Essere Oltre ETS, attiva su tutto il territorio regionale e nazionale, si distingue per il suo costante impegno in ambito sociale, culturale e artistico, promuovendo percorsi di inclusione e crescita personale che intrecciano arte, parola, musica, meditazione e riflessione etica.
Le sue iniziative rappresentano ponti tra generazioni e fragilità, tra chi soffre e chi ascolta, tra chi ha sbagliato e chi sceglie di comprendere, restituendo dignità e consapevolezza attraverso il linguaggio delle emozioni e della cultura.L’evento vedrà la testimonianza di una grande Donna Sig.ra Filomena Lamberti, prima donna in Italia sopravvissuta a un tentato femminicidio con l’acido, simbolo di resilienza e rinascita, accanto ad altre donne e uomini di ogni età, portatori di esperienze di dolore, coraggio e trasformazione. Un’équipe di pedagogisti, educatori, artisti, docenti e professionisti della cura offrirà momenti di dialogo e di espressione interiore, per dare voce a chi per troppo tempo è rimasto nel silenzio.
La collaborazione con la scuola che opera in sinergia con la Casa Circondariale di Pescara conferisce al progetto un alto valore simbolico e pedagogico: la scuola che entra nel carcere rappresenta la società che si fa prossima, la cultura che redime, la parola che apre spiragli di libertà anche laddove le mura sembrano chiudere ogni orizzonte. È un esempio concreto di educazione alla responsabilità, in cui gli studenti imparano che la conoscenza non è privilegio, ma strumento di umanizzazione.
“Le scuole e le istituzioni sono chiamate oggi a un nuovo umanesimo educativo,” sottolinea la Dott.ssa Di Basilico. “Non basta insegnare, occorre toccare il cuore. Non basta osservare il disagio, bisogna entrarci dentro con rispetto e professionalità, portando luce dove l’indifferenza ha spento la speranza.”
E tuttavia, questa iniziativa intende anche far riflettere chi ha scelto di non partecipare, chi ha preferito restare ai margini, forse per abitudine o disattenzione. Perché la non partecipazione è anch’essa una forma di rinuncia alla crescita civile. Ogni volta che una coscienza tace, ogni volta che si nega l’ascolto a un messaggio educativo, si smarrisce una parte della nostra umanità collettiva.
Essere presenti significa invece scegliere la vita, la responsabilità e il coraggio del cambiamento. L’Associazione Essere Oltre ETS continuerà il suo cammino educativo accanto al mondo della scuola, delle istituzioni e delle realtà di fragilità, con la forza mite di chi crede nella pedagogia del sentire, nella musica che cura, nella parola che unisce, nell’arte che risveglia. Perché educare alla non violenza significa educare alla vita, alla dignità, alla bellezza del sentire umano. E solo chi sceglie di esserci con cuore e consapevolezza può davvero dirsi parte della rinascita di questo tempo.