Case di Comunità a Gissi e Villa S. Maria, avviati i cantieri

Altri due cantieri aperti prima della fine dell’anno nelle Aree interne per il potenziamento dell’assistenza territoriale. E’ la volta di Gissi e Villa Santa Maria, dove partono i lavori per la realizzazione delle Case di Comunità, che prevedono interventi sui distretti esistenti, da ampliare e riqualificare. 
Villa Santa Maria. L’investimento per la ristrutturazione è pari a 910  mila euro, mentre altri fondi sono stati destinati per l’acquisto di attrezzature, tra cui il nuovo apparecchio per la Radiologia tradizionale, che tornerà a essere operativa su due turni, con l’assunzione di nuovi tecnici. Garantita tutta l’attività specialistica offerta a Villa da sempre, oltre al punto prelievi, vaccinazioni e i servizi amministrativi. Sarà anche sede dell’ambulatorio dell’infermiere di comunità, figura strategica sul fronte dell’assistenza territoriale.
I lavori sono stati affidati all’impresa Giovanni Giaquinto, che si è impegnato a concludere l’opera entro la prossima estate. 
Gissi. I lavori riguarderanno il Presidio Territoriale di Assistenza, sul quale è stato calato un investimento da 910 mila euro per la necessaria ristrutturazione, appaltata alla ditta Baiocco srl. La Casa di Comunità garantirà, oltre al ricovero nell’ospedale di Comunità, assistenza H 24 con la continuità assistenziale, automedica, 118 e nelle ore diurne con la rete dei medici di medicina generale. Anche in questa sede l’Infermiere di comunità avrà un ruolo centrale, e non solo per i pazienti cronici, perché sarà un riferimento per l’intera popolazione.
Incontro con i Sindaci.  Nella sede dell’Unione Montana dei Comuni del Sangro  il Direttore ha incontrato nuovamente gli amministratori locali per ascoltarne le istanze e fare il punto sulle azioni già messe in campo sul fronte delle aree interne e sui nuovi progetti, a partire dagli Ambulatori per la presa in carico della fragilità. Si tratta di un esempio di medicina d’iniziativa, rivolta prioritariamente a pazienti affetti da malattie cardiovascolari, respiratorie e diabete, il cui percorso assistenziale sarà seguito puntualmente anche con il coinvolgimento degli specialisti grazie al supporto della telemedicina. Una riorganizzazione funzionale è stata adottata nel campo dell’emergenza, dettato in parte dalla necessità di far fronte alla carenza di medici e in parte dall’adeguamento a nuovi modelli che prevedono l’integrazione tra ambulanza India, auto medica e 118, efficace in termini di assistenza prestata perché porta il medico velocemente nei casi in cui c’è reale necessità e non per qualunque tipo di intervento. Più in generale, Schael ha sottolineato l’impegno suo personale  e della Direzione strategica per le Aree interne, i cui presidi sono stati dotati di nuove attrezzature dopo anni di abbandono, senza tacere, al tempo stesso, la difficoltà nel reperire specialisti da destinare al territorio: puntualmente la pubblicazione di ore di specialistica ambulatoriale nei distretti di montagna non raccoglie adesioni e va deserta. Un aspetto, questo, penalizzante per i territori dell’entroterra, che la Asl si impegna puntualmente a compensare non sempre con successo, nonostante la precisa volontà di coprire le carenze assistenziali di cui si ha piena consapevolezza. “Al di là delle difficoltà che persistono – ha concluso il Direttore – posso affermare con convinzione che sotto la mia Direzione le Aree interne non credo abbiano mai ricevuto nella loro storia pari attenzione, come dimostra anche la mia ripetuta presenza in questi luoghi, e men che meno possono dirsi abbandonate”. 

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