Nella settimana appena trascorsa è stata pubblicata la graduatoria delle città più virtuose sotto l’aspetto amministrativo.
Si tratta di uno studio pubblicato da Fondazione Etica nel 2021 che prende in considerazione i dati sulla capacità amministrativa trasmessi dai Comuni capoluogo di Provincia.
Non è una semplice raccolta di dati fine a sé stessa o per meri studi statistici.
Si tratta di uno strumento utilissimo perché scatta una fotografia delle reali capacità amministrative dei Comuni capoluogo valutando le perfomance raggiunti nei vari ambiti in cui si concretizza il lavoro dei vari uffici come gli appalti, il bilancio, l’ambiente, il personale etc.
Considerando che è principio pacifico quello secondo il quale senza una buona e performante governance pubblica non c’è possibilità di sviluppo economico e sociale, si capisce benissimo l’importanza di questi studi, soprattutto in un periodo come quello attuale in cui proprio le pubbliche amministrazioni e quindi anche i Comuni, si troveranno a dover gestire i fondi europei (svariati miliardi di Euro) messi a disposizione dal Next Generation EU.
L’ultimo studio pubblicato è ovviamente relativo ai dati registrati e trasmessi negli anni 2019 e 2020 e per comodità del lettore curioso indico il link dove è consultabile tutto il materiale, anche quello relativo agli anni precedenti (www.fondazionetica.it/rating-pubblico).
Esaminando questo studio emerge purtroppo in maniera chiara come la nostra Chieti sia praticamente ultima!
La sintesi (ovvero il dato aggregato) ci posiziona all’ultimo posto tra i Comuni “poor” (poveri) con soli 19 punti.
Peggio di noi solo Agrigento con 14 punti considerato “fallible”, mentre davanti a no si posiziona Rieti con 24 punti.
Se si passa invece all’analisi dei singoli settori presi in considerazione Chieti risulta avere lo score peggiore per ciò che riguarda il bilancio, i servizi e gli appalti.
Negli anni precedenti le cose non andavano certo meglio.
Nel periodo 2017-2018 il nostro Comune si era classificato al 101° posto su 111, con uno score di soli 31 punti, in piena zona “rating poor”, con risultati pessimi in termini di bilancio, governance, gestione del personale, appalti ed ambiente.
Considerando il trend negativo la situazione è dunque molto preoccupante soprattutto perché se non si inverte subito la tendenza, c’è il rischio serio, concreto ed attuale che il nostro Comune non riesca a gestire i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (l’ormai famoso PNRR) vanificando e disattendendo ogni istanza ed ogni speranza di rinascita.
Calando questi dati nel contesto politico cittadino nessuna compagine esce con le ossa intere e sane.
Se da un lato i pessimi risultati sono per lo più figli della precedente gestione politico-amministrativa di centrodestra (2017 – 2020) dall’altro, l’attuale alleanza tra sinistra, centro- sinistra e civiche varie non sta dimostrando di avere capacità tali da far riemergere Chieti, in tempi rapidi, dalle sabbie mobili in cui è finita.
Di certo non si può continuare ad amministrare limitandosi ad evidenziare, ad ogni passo, le responsabilità di chi c’era prima; non si può continuare a basare l’intera azione politico-amministrativa sul solo procedimento di riequilibrio finanziario e sull’attesa della sua approvazione.
Non si può continuare ad amministrare come se si vivesse alla giornata…