Al via gli interventi su una serie di aree a rischio della città, per un ammontare di 500.000 euro che rendono possibile la manutenzione di scarpate e fossi. Gli interventi previsti sono su più punti del territorio, interessando una serie di canali e di fossati. Si inizia da fosso Schiavolino, a Brecciarola.
“Interveniamo su aree che hanno bisogno di manutenzione al fine di mantenere efficiente la loro capacità di smaltire e far defluire velocemente le acque che si raccolgono durante gli eventi atmosferici, in modo da evitare problemi di possibili esondazioni su strade e proprietà limitrofe – spiega l’assessore a Lavori pubblici e Manutenzione Stefano Rispoli – . Con questo progetto sarà possibile la sistemazione della frana su Via Belvedere; quella di Fosso Strada della Pace, in prossimità del civico 120; la realizzazione della condotta raccolta delle acque meteoriche su Via Colonnetta; la sistemazione del canale di Madonna delle Piane; la sistemazione di Fosso Schiavolino a Brecciarola e del canale al bivio con il quartiere; di canale di Via Montello, San Martino. Si tratta di una serie di fossati e canali che raccolgono le acque piovane e che vanno a scaricare nel Fiume Pescara. Alcuni di essi sono in parte con letto di scorrimento e sponde cementate, mentre altri risultano realizzati in terra battuta. La crescita degli arbusti e delle erbacce lungo le sponde e dentro il letto di scorrimento, unito all’accumularsi di detriti e terriccio provenienti dai terreni limitrofi e circostanti, spesso impediscono il normale deflusso e lo smaltimento delle acque che si raccolgono in queste strutture, provocando allagamenti sulle aree limitrofe, smottamenti delle scarpate e cedimenti degli argini. Con questi interventi mettiamo in sicurezza i luoghi e li rendiamo più efficienti, attraverso il taglio degli arbusti e delle sterpaglie, lungo gli argini e le scarpate dei fossati, con carico e trasporto a discarica; la pulitura del letto di scorrimento di ciascun fossato o canale, con carico e trasporto del materiale fangoso e del terriccio accumulatosi nel tempo, per ripristinare il normale deflusso delle acque; la ricostruzione e ricompattazione degli argini e delle sponde laterali dei canali che hanno subito frane e cedimenti, in modo da garantire un agevole scorrimento delle acque che vi si raccolgono ed evitare esondazioni ed allagamenti sui terreni limitrofi”.
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