Rubrica di letteratura a cura di Stefano Maria Simone
Oggi, per la rubrica di letteratura, in occasione del Venerdì Santo, vorrei condividere con voi questi miei versi dedicati alla Vergine Maria.
BEATA VERGINE MARIA
di Stefano Maria Simone
Beata Vergine Maria,
tu che più di tutte hai sopportato
con un figlio morto tra le braccia,
madido del sangue degli uomini,
indifeso, innocente e puro,
lo hai cullato come fosse appena nato
mentre si abbandonava al dolce sonno.
Oh Santa Madre,
tu che più di tutte hai sofferto
nel vederlo malmenato, fustigato, insultato e deriso,
quel figlio che allattavi al seno
e speravi crescesse,
quel figlio che ogni notte
contava le stelle sul palmo della mano,
quel figlio che a piedi scalzi ti raggiungeva nell’orto,
quel figlio che imparava a camminare
negli afosi pomeriggi palestinesi,
che si asciugava il sudore,
che continuava la fatica,
che non si scoraggiava
perché la sua meta eri tu,
ora cade ai tuoi piedi
con gli occhi lucidi di pianto
stremato dalla nostra cattiveria.
Un uomo lo colpisce e lo butta a terra
sotto il peso della croce che porta,
un altro lo irride chiamandolo re dei Giudei
ma lui non reagisce,
sopporta,
sopporta come la madre alla quale viene strappato.
Madonna Addolorata,
oggi vesti del lutto che ti abbiamo tessuto,
un nero abito bagnato dalle lacrime
mentre segui quel tuo figlio nell’ora del dolore.
Sulla croce il suo ultimo saluto,
un bacio d’addio prima di spirare tra le braccia del padre,
Onnipotente Signore che ogni cosa ha compiuto.
Regina degli angeli,
tu che più di tutte hai vegliato al suo sepolcro
sperando si ridestasse,
tu che lo hai visto scendere dalla croce,
tu che con altre donne hai lavato il suo corpo livido,
tu che hai colto il disprezzo e l’invidia negli occhi degli uomini,
tu che hai tanto amato,
lo vedi tornare,
risorto.