A quasi un anno dall’elezione l’amministrazione Ferrara naviga politicamente in relativa tranquillità nonostante i numerosi problemi che il Comune deve affrontare e cercare di risolvere.
La situazione economica la conosciamo più o meno tutti, al pari della crisi che investe gli uffici comunali sempre meno capaci di rendere servizi efficienti a causa della cronica carenza di personale. Da ultimo ci si è messa anche l’ACA con le sempre più frequenti interruzioni della fornitura di acqua che spingono i cittadini a chiedere spiegazioni ed interventi risolutori anche se il Comune, in questo caso e ad onor del vero, ha poche possibilità di incidere.
In questa situazione ciò che colpisce maggiormente è l’assenza pressoché totale di un’opposizione organizzata che sappia pungolare Giunta e maggioranza sui temi più importanti; quelli, ad esempio, da cui può dipendere il futuro della nostra città.
Sul fronte della minoranza il silenzio la fa da padrone: Il principale antagonista di Diego Ferrara, Fabrizio Di Stefano, rappresentante numero uno della Lega, è praticamente scomparso dai radar della politica cittadina e il partito si affida quasi esclusivamente alle iniziative dell’inossidabile Mario Colantonio.
Anche l’altro candidato Sindaco, Il Dr. Bruno Di Iorio, particolarmente agguerrito durante la campagna elettorale, a livello politico non risulta pervenuto.
L’unica voce che fino ad oggi sembra aver creato qualche fastidio e dato un po’ di filo da torcere al Sindaco ed alla Giunta è stata quella dell’Avvocatessa Serena Pompilio, di Azione Politica che si è sfilata dai banchi della maggioranza a causa delle delibere riguardanti il piano di riequilibrio finanziario.
Proprio su questo terreno sarebbe stato normale assistere ad un duro scontro tra maggioranza ed opposizione, soprattutto da parte di quei Consiglieri ed Assessori che hanno amministrato la città fino al 2020 ed invece, su questo argomento più che su altri, sembra regnare il più totale silenzio.
Eppure, da quanto è dato sapere, la procedura è tutt’altro che definita e il pre-dissesto avrà degli effetti piuttosto stringenti proprio su uno dei principali problemi che affliggono il Comune: la carenza di personale amministrativo che unita alla situazione di emergenza pandemica, rende particolarmente gravosa l’erogazione dei servizi, anche quelli più semplici e frequenti come quelli di anagrafe.
In questo contesto un po’ di fermento di certo non guasterebbe; un minimo di dialettica, un po’ di sana contrapposizione, qualche proposta costruita sull’analisi dei dati.
Insomma, qualche segnale di presenza in vita (politica ovviamente) da parte di quanti fino a qualche mese fa erano pronti ad amministrare la città fino al 2025.