25 Novembre, si parte domani con la prima delle giornate a cura del Comune di Chieti

Si svolgerà domani, mercoledì 23 novembre con inizio alle ore 20 nel Foyer del Teatro Marrucino, la prima delle iniziative per il 25 novembre 2022, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che Chieti celebra con un programma speciale quest’anno. Prende il via la manifestazione “La violenza non è amore”, un’iniziativa voluta da Giunta e Presidenza del Consiglio comunale, nata in sinergia con la Centro antiviolenza Alpha, motore della rete comunale e realizzata con il patrocinio della Prefettura di Chieti e con la preziosa collaborazione delle associazioni cittadine che sono anima e cuore degli appuntamenti.

Due gli appuntamenti di domani, entrambi nel Foyer del Teatro Marrucino.
Si comincia alle ore 20 con lo spettacolo “Il controllo sociale delle donne nella Chieti preunitaria. Dal Conservatorio delle pentite alla libera scelta di Dorinda de Sanctis Ricciardone”, a cura dell’associazione culturale Scopriteate.
Dalle società arcaiche matriarcali fino ad arrivare alla svolta controriformistica del XVII secolo quanto è come è cambiata la figura della donna? Quale è stata la funzione dei Conservatori delle Pentite nella Teate preunitaria e nel Mezzogiorno d’Italia in generale? Quanto la figura di Dorinda de Sanctis Ricciardone è stata innovativa per l’universo femminile teatino? Un excursus interessante che vedrà i contributi antropologici, sociologici, giuridici e storici con uno sguardo attento alla realtà femminile vissuta nel Conservatorio delle Pentite di Chieti. Dialogano Concetta de Sanctis e Stefano Marchionno per Scopriteate; per la Cooperativa Alpha Marialaura Di Loreto; per Amnesty International Alessandra Desiderio.

A seguire, alle ore 21 “Voci di donne”, storie per costruire un cambiamento a cura dell’associazione Libera di Chieti, presidio Attilio Romanò. Un reading teatrale con la regia di Giuliana Antenucci per dare spazio a voci che narrano storie di donne contro le mafie, che rompono il silenzio dell’omertà e sollecitano una presa di coscienza collettiva contro la cultura della violenza. Madri, sorelle e figlie: donne, spesso toccate da una perdita inflitta dalla mafia, divenute testimoni di antimafia attraverso il proprio esempio per costruire un cambiamento.
In scena: Vittoria Ciampoli, Iolanda Giuggia, Antonia Forte, Diletta Graziosi, Cristina Stumpo. Al violino Tommaso D’Onofrio.

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