Il Tribunale di Chieti ha assolto dalle accuse di peculato l’ex presidente del Cus Chieti, Mario Di Marco, e l’ex segretario generale e tesoriere Graziano D’Intino. Assoluzione perchè il fatto non sussiste dall’accusa di essersi impossessati di una parte dei fondi pubblici dei quali il Cus era destinatario, e assoluzione perchè il fatto non costituisce reato dall’accusa di essersi impossessati di oltre 2 milioni e 800 mila euro, soldi che secondo l’imputazione venivano destinati non a finanziare l’attività sportiva universitaria, ovvero la finalità per la quale erano stati erogati, ma per acquistare beni e servizi connessi con la gestione delle squadre di basket femminile, di calcio a 5 e di pallamano. Il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto per Di Marco la condanna 5 anni e 6 mesi e per D’Intino 5 anni di reclusione. Di Marco è stato condannato a 3 mesi di reclusione 300 euro di multa, pena sospesa, per omesso versamento all’Inps delle ritenute previdenziali operate sullo stipendio del dipendenti del Cus per gli anni di imposta 2013, 2014 e 2015. Ed è stato condannato a 1000 euro di multa per diffamazione nei confronti di Federico Briolini, uno componenti della commissione paritetica che aveva il compito di esaminare la convenzione che disciplinava i rapporti tra i due enti, assolto perchè il fatto non costituisce reato dall’accusa di calunnia. Assolto perchè il fatto non sussiste dall’accusa di omesso versamento dell’Iva relativa all’anno 2015. E perchè il fatto non costituisce reato, limitatamente all’anno di imposta 2011, per l’omesso versamento all’Inps delle ritenute previdenziali, mentre per il 2012 il Tribunale ha dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione.